SANT’ ELENA . 36'» T.I. a6a). Mori.secondo le Genealogie del liar- 7 IOANfflSSjIVSTlNiAN. RATER ET FRANCI-SCVS FILIVS SENATORE« l OPTIMI I FA-CVNDIA ET DIGNITATE EQVESTRI INSIGNE« HIC CLAVDVNTVR J MCCCCLXXIX La Sagrestia di questa Chiesa aveva di singolare il suolo di smalto azzurro e bianco vernacolato a quadretti, ed in ogni quadretto ve-devasi un aquila turchina con un breve in lettere di forma francese che diceva ivstiniani, essendo stato latto a spese di Giovanni padre e Francesco figlio Giustiniani patrizii, il sepolcro dei quali stava nella stessa Sagrestia appiè dell’altare del Crocifisso colla presente Inscrizione, la quale io traggo dal Sansovino, dal Pallerò, dal Rossi ec. Il Palfero ommise la parola fa-crNDiA. Vedi anche il nuoi. 22. di queste Inscrizioni. Giovanni fu figliuolo di Marco q. Giovanni ( altri dicono q. Orsato ) Givstiniani da s. Giovanni in Bragora. Del «4*4 aveva sposata Lucia Moresini di Giovanni. Essendo venuto a Venezia nel 1424 il re di Dacia, che voleva andar a visitare il santo Sepolcro, fu armata una galea grossa, padrone della quale fu fatto il nostro Giovanni, eh’ ebbe da quel re il titolo di cavaliere. Fu uno dei dodici gentiluomini scelti del i455 ad accompagnare per gli Stati della Repubblica l’imperatore Sigismondo, che recavas> al Concilio di Basilea ( Sanuto R. I. T. XXII. p. 97.J, io55). Trovavasi nel 1445 provveditore al Magistrato dell’ Acque, e fu particolarmente con altri xiv Savii incaricato a provvedere circa i danni cagionati da una straordinaria escrescenza d’acque avvenuta nel 10 novembre di quell’anno ( Agostini Scritt. Ven. baro, nel Francesco suo figliuolo ebbe due mogli ; la prima nel 1448 figliuola di Francesco C 00 tari* ni ; la seconda nel i4§4> e<^ era Paola Malipie-ro f. di Antonio. Ebbe anch’esso il titolo di cavaliere ss Del i465 essendo stati eletti due Oratori alle nozze del duca don Alfonso li d’ Aragona figliuolo del re Ferdinando I. di Napoli con Ippolita figliuola di Francesco I. Sforza duca di Milano, si scelse Francesco Giustiniani, e Giovanni Emo, e fu mandata a donare alla sposa una pezza di panno d’oro; ed essi andaron con 26 cavalli (_òanuto p. 11U2, e Litta Famiglia Sforza ). Fu podestà e Capitano di Feltre nei 146ti ( Dal Corno. Memorie, p. 147 )• Uno de’ quattro Oratori nel i4t>9 m. v. (1470) per accompagnare ed onorare Federico Ili imperatore ctie per la seconda volta passava per gli Stati della Repubblica. Uno de due oratori eletti nel giugno di questo anno 1470 alle nozze del Duca Galeazzo Maria Sforza di Milano con Madonna Buona figliuola del Duca di Savoja. L’ altro oratore era Pietro da Molino il dottore, e recaron seco vestiti di velluto cremesino, e capucci di velluto e altri presenti da donare alla sposa ( Sanuto p. 118U) . Resse Vicenza come capitano nei 1471-72, (1) e due anni appresso cioè del 1474 trovavasi ambasciatore appo ¡Mattia Re di Vjngheria collegato co’ Veneti contra’ Turchi. (_ Sabellico. li. 787). Mori del i4^o ( Barbaro. Genealogie). Due dello stesso nome e cognome qui meritano ricordanza benché di diversa linea da quel* la onde sono i due sepolti. Francesco Giustiniano cavaliere figliuolo di Antonio dottore e cavaliere q. Paolo da san Pantalone, nato in Venezia del 1007, sin dal 1537-58 col titolo di nobile fu inviato dalla 1797 ) • I'1 d,le luoghi del Codice sono rammentati i nomi di c/ue quattro amici, cioè alle parole del testo: Veniunt ad me de more amici illi quatuor; e dopo due pagine alt’ altre parole: Ita tamen ut primus (Leonardus Dandolo ) literas nullas scijit, nota tibi loquor; secundus ( Thomas l'alentus ) paucas ; tertius (Zacharias Contareno) non multas; quar-tus ( Magr. Guido de regio ) vero non paucas fateor sed perplexas adeo tamque incompo-sitas et, ut ait Cicero, tanta levitate et jactatione ut fonasse inelius fuerit nullas nosce. (>) In un codice misceli, segnato nurn. ex. classe xi, frolli Marciani avvi un opuscolo scritto in membrana, di facciate 22, contenente poesie latine in laude del nostro Francesco Giustiniano patrizio veneto ordinis equestris Vicentino benemerito praetori- Non avvi epoca, ma il carattere è del secolo xr, e gli autori delle poesie sono: Iulianus Rivanellus A eronensis =3 Iacobus Antonius Albinus =: Antonius de Colzare = Bartholomeus Pa-iarinus iuriscon. Vicen.= Laurentius Lippius tuscus. Alcune di queste poesie sono per un figliuolino nato al Giustiniano, cioè ad Franciscum infantulum vagientem nuper in Iu* cem editum splendidissimi equitis Francisci Iustiniani praef. Vie.