SANT’ ANGELO. ]N el sestiere di s. Marco di questa città sorgeva Gno dall’anno 920 eretta dalle famiglie Morosini e Lupanizzi una chiesa dedicata a san Mauro Martire , la tjnaie posteriormente cangiò nome e a S. Michele Arcangelo fu intitolata. Ciò raccogliesi tla documenti indicati dal senatore Flaminio Cornaro ( T. XII. p. 2g3) in uno de quali stipulato lin dal 1069 nominasi un Tino cherico, notajo, e piovano della chiesa di s. Michele Arcangelo. Perlaqualcosa errano alcuni che conghietturano essere stata fabbricata la chiesa presente dal doge Domenico Contarmi (eletto nel to43): mentre non questa, ma quella di sant’ Angelo di Concordia, come altrove vedremo, fu da esso edificata . Costituita hn dal suo principio in parrocchia la nostra chiesa continuo fino all anno >810, nel (piale concentrata venne nell’attuale parrocchia di santo Stefano protomartire. La chiesa fu serrata nel di a4 ottobre 1810, e ne è presentemente servendo a magazzino e ad uso di chi n’è custode posto dal R. Demanio. Quanto alla sua labbrica, è presumibile che più d’una volta stata sia del tutto rinnovata o almeno in gran parte . È certo che del 1 io5 andò anch’essa soggetta al grande incendio, da noi altra volta ricordato . Pare che circa il i^io si pensasse alla fabbrica stessa, leggendosi che Michele Davanzo piovano con suo testamento 1 £3 1 lascia danari anche per la fabbrica della chiesa stessa (Cornaro l.c.p. 299). ¡Via una certissima prova di un grandissimo ristauro, e della rinovazione di questo tempio massimamente dalla parte di Oriente, dopo il 1 63 1 epoca della pestilenza, abbiamla dalle Inscr. (1. 5. 7.) 1 ter opera ed a spese del pubblico, e del benemeritissimo piovano Francesco Lazzaroni, n quanto alla Torre «.Ielle campane vedi l’epigrafe (83). Aveva questo tempio nove altari, tre de’quali cioè del SS. Sacramento, di s. Sebastiano, e di s. Nicolò si fabbricarono poco prima del 1604., e alcuni di essi erano adorni di be’ marmi. Anche buone pitture avea la chiesa, come nello Zanetti, e nel Boschini può vedersi. Pregevole era la pila battesimale formata di pietra di paragone, la quale oggidì è nella chiesa di santo Stefano, siccome in quelle epigrafi diremo. Ho vedute e lette pili d una volta tutte le inscrizioni sopra luogo, molte delle quali sussistono tuttora, benché rotte, o corrose, non tanto dal piede de’ viventi, quanto dagli enormi pesi, e dalle macerie che furonvi, e che vi sono soprapposte, e più ancora dall’abbandono in cui giace tutto questo pavimento. Altre epigrafi ebbile dal solito Palfero a p. 1 1 1, il quale sole nove ne registra; e da altri . Vedremo di illustri sepolti Giovanni Querini oratore (Inscr. g). Sebastiano Alcaini vescovo (Inscr. 19). Carlo A ssonica scrittore (In-scr. 4.6) Francesco de Albertis militare (Inscr. 66). Angelo Sabino dottore (In-scr. 80) èc. Il Sansovino scrive che in questo tempio ebbe tomba Rocco Cataneo J'eronese auditore perpetuo di diversi nuncii in Venezia uomo dottissimo nelle leggi e nelle lettere fiumane, ma non vi fa posta epigrafe. Di questo Cattaneo preteche lu uditore anche di monsignor della Casa nuncio nostro, fece menzione Apostolo Zeno nel voi. I p. 116 delle Annotazioni alla Bibl. Fontanini, registrando il libro: Dialogo di Iti. Tullio Cicerone dintorno alle Partizioni oratorie con la sposizione di