SANTA MARIA MAGGIORE 44° ... Fiuticnsco Girabdo di cittadinesca famiglia diversa da quella onde erano usciti i Girardo patrizii, fu figliuolo di Giovanni dott. q. Biagio (oppili- Girardo), e di Marina de Martini. Ordinario di Cancellala fu eletto nel 1558 a’ io di agosto; ai 2.5 di settembre del i564 secretano di Pregadi; e a’ 16 di gennajo del i58o secretano del Consiglio di X. Fu proposto alla Carica di Gran Cancelliere nel 1095 in competenza con Domenico Vico; ma il maggior numero fu favorevole al Vico; morto il quale, stato nuovamente proposto il Girardo, rimase Can-cellier Grande, e ciò fu nel 1604 a’ di feb-brajo ( M. V. cioè i6o5) sendosi numerate in questo Consiglio ballotte 1485. Visse poco più di tre mesi nella carica; essendo morto adi a5 maggio i6o5; lodato in funere da Alvise Quterini ordinario di Cancellarla, nelle solenni esequie tenutesi secondo il costume in ss. Giovanni e Paolo. Domenico Tintoretto fece il suo Ritratto. Attestano le Cronache cittadine, che si è sempre il Girardo applicato colla maggior attenzione nella Ducal Cancellaria, e che gli furono appoggiati importantissimi affari. Giulio segretario di Senato, si unì nel i5j6 secretano all’ambasciatore in Ispagna Lorenzo Priuli, come rilevasi dalla Relazione del Priuli di quest’anno 1576 in data a8 giugno; e vi era stato anche coll’ambasciator precessore del Priuli. Si registra nei nostri Cataloghi un scrittore del secolo XVI. di tal nome e cognome, cioè Francesco Girardo. Questi ha composto un Capitolo che comincia : Nell’ ore che la luce si diparte, che stava in un Codice miscellaneo in carta e in forma di 4- del secolo XVI. esistente già nella Casa Magno a pag. 116. Della casa patrizia Girardo vedremo memorie allrove. 39 DOMmiCO ZANE ANTONII F. SENATORI MAXIMOTESTAMENTI GVRATORES IPSIVS MANDATO POSVERE. OBIIT ANNO 1578 VL-TIMO MARTII. Dal mss. Palferiano. Uno dei mss. Gradeni-go lesse malamente MnLxxru. meus. avg. invece diì-MULUXin. VLT1MO MARTI. Domenico Zane da santa Maria Mater Domini di casa patrizia fu figliuolo di Antonio q. Domenico. Egli fu fatto del Consiglio di XL. Civil Novo fino dal 25 settembre i5i6, e pre- stò al Comune ducati cento ( Sanuto voi. XXII. p. 545 ). Antonio il padre morì del 1612 ( Ge-neal. Barbaro ). Ricordo però qui un posteriore patrizio Dc~ menico Zane figliuolo di Marino q. Leonardo. Egli era nato del 1620 a’ 20 di aprile ( Nasci• scimenti nobili mss. ). Fu più volte Savio agli Ordini, e Savio di Terraferma, come ha nolato il genealogista Cappellari. Del 16 54 agli undici settembre fu eletto ambasciatore alla Corte di Spagna ( Ambasc. mss.) dove da Filippo IV fu creato cavaliere, e donato dell’arma di Castiglia, eh’ è la Torre d’oro in campo vermiglio, la quale egli inquartò colla Volpe antica insegna della casa Zane ( Cappellari'). Gli era tifato dato per successore il cav. Francesco Giustinian q. Giovanni Lollin, ma premorto, vi rimase il Zane fino al 16(Cata/o-ghi Gradenigo presso il Gaspari). Altri magistrati coperse in città, e venne da ultimo a morte nel 1672 a’ 28 di settembre. Abbiamo nei nostri archiviì la Relazione dell’ambasceria dal Zane sostenuta in Ispagna, ed è in data >4 gennaro i658 (cioè i659 ). Comincia: Lodevolissima usanza non meno che vantaggiosa. Finisce: al qual oggetto solamente io desidero di vivere al mondo. Relazione lunga anzi che nò, ma scritta con molta eleganza; facendovisi con assai precisione la dipintura del re, e della Corte di quei tempi. Questa Relazione ( probabilmente con grandi alterazioni ) fu stampata colla data di Cosmopoli del 1672 in 13. ed ha per titolo : Relazione succinta del Governo della famosa Corte di Spagna. Viene registrata in parecchi cataloghi, ma io non la ho finora veduta a stampa, e non la vide nè manco il Foscarini, il quale sulla fede della Biblioteca Imperiali la ricorda ( Letteratura, p. 465. nota 4°5 ) . Era il Zane Senatore riputatissimo, e protettor delle lettere, varii essendovi che lo hanno lodato, o che gli han presentate lor opere. Giovanni Palazzi nell’ Aquila inter lìlia sub qua Franco rum Caesarum a Carolo Magno usque ad Conra-dum imp. X. ec. fasta exarantur (Venetiis 167 *• fol. p. 552 ) ha il ritratto di Domenico Zane tanto di mezza in ovato, quanto di tutta la persona, dicendo : Romanorum legatus et Vcn6-forum eques Dominicus Cianus corrupto voca-buio Zane ec-, e loda le sue azioni. Francesco Baba l’anno 1655 gl’intitolò la traduzione del compendio della Veneta Storia di Giambatista Veri, e nella dedicazione 27 agosto ricorda 1’ elezione dello Zane in ambasciatore. Nico^0