6o S. AGOSTINO infine alla fine del giudido. (Il Manuzio nel Lib. III. num 27. scrivendo allo stesso Mu-reto dice del Medici Sixtum Mediceni com-nittnem amicum excellentem l’irum.) La terza lettera è del a5 febb. 1558 da Venezia, la quarta del 10 marzo 1.559. da Padova; la quinta dell’ultimo di maggio i56o da Venezia ; la sesta del 9 agosto 106^ da Roma, dove a pag. 398 ricorda: Ci è in Parigi messer Bernardo Torresani mio cugino che ha una bella libreria et è giovane di gran valore ed amabile creanza. (11 Reno-uard dà anche il catalogo de’ libri impressi dal Torresani a Parigi) : La settima lettera è del 20 settembre i56i,e 1’ ultima del 12 genn. 1062. ambe da Roma. 36. Lettere diverse italiane e latine inedite — Varie diconsi esistere nella Biblioteca Ambrosiana di Milano — Altre in Roma e spezialmente nella Vaticana. Una Centuria di Lettere familiari latine di Paolo Manuzio (forse inedita) voleva pubblicare l’ab. Giambattista Catena, come si raccoglie a p. 1 a del voi. I. de’Foglietti letterarii Venezia Albriz-zi — Altre con alcune poesie del Ma- nuzio stesso voleva pubblicare parimenti Francesco Lancillotti, come si rileva da una sua lettera diretta all’ab. Morelli in cui dice ; Di Paolo Manuzio poche poesie, più lettere volgari e latine non state mai più pubblicate. Vi si ristamperanno altre di Paolo stampate da esso in fogli volanti, i-gnote a tutti quelli che di Paolo hanno scritto; non che al Zeno padre della storia letteraria le di cui ceneri rispetterò io sempre colla più viva venerazione. (Aldi Scripta tria p. XIV.)— Altre lettere manuscritte e forse inedite tutte di Pàolo Manuzio stavano in un codice num. 844 descritto a p. 723 della Sammicheliana. Nella sopraddetta Libreria Vaticana entro li codici 5435-5434* 5435 che furono già di Fulvio Orsini trovami lettere di varii illustri a Paolo Manuzio dirette e spezialmente nel cod. 5455 una di Dionisio I.ambino colla quale conqueri-tur se apud Manutium insimulatum fuisse de defectione a fide catholica eaque de caussa Manutium cogitasse de expungendo ex libris Epistolarum Lambini nomine. Kal quindi. \ 57 1, (Notizia da mss. Marciani). 37. Concetti di Paolo Mariuccio. Cosi immiserirti sono ricordati nella Sammicheliana pag. 723. nel codice num. 876. 58. Il Toppi nella Biblioteca Napoletana (p. 526) dice: Capitò in mano dell' abate Michele Giustiniani un discorso del Manudo molto erudito de Monumends Senalus Romani e domo Ciceronis, con una lettera diretta a Gio. Vincenzo Pinelli mostratagli dal sig. Lorenzo Mari che si diletta delle cose antiche, e consígnalo alt eminentissimo sig. Cardinale Francesco Barberino disse volerlo far stampare per soddisfattone de' curiosi. Non mi consta che quest’opera del Manuzio sia stata stampata. Essa forse sarà una continuazione dell’opera Antìqui-tatum Romanarum che si è più sopra ricordata. Torna poi ad onore del nostro Manuzio il rammentare com’egli altre opere aveva ideate le quali non esegui per qualsiasi motivo. L una delle quali è la ¿loria del Concilio di I rento Gome si può argomentare della lettera premessa alla eaiaion delli Canoni e decreti del Concilio i5G4- fol. Però potrebbesi anche dedurre che la Storia da lui promessa fosse di altra penna, giacché dice : Universam vero Tridentini Concilii historiam propediem expecta. L’ altra opera è la Storia della Casa d’ Èste intorno a cui avvi una lettera di Batista Pigna allo stesso Manuzio del 1556 (Lettere di diversi voi. III. p. 81); di quel Pigna che scrisse egli poi quella Storia a. 1570. Cosi pure assai più ampia aveva ideata l’opera sua Antiquitaturn Romanarum, se non che distolto da altre occupazioni non diede fuori che quella porzione che abbiam già indicata (Fosear. p. 870. n. io4,) È pure a suo merito 1’ avere il primo formata una raccolta di Lettere di diversi uomini illustri fino dal i54a; esempio imitato posteriormente da molti. Noterò anche di passaggio cl/ egli voleva ristampare con aggiunte e correzioni del testo un antico Trattatello di fra Lorenzo (Girardi) da Bergamo intorno alla Disposizione che si ricerca a ricevere la grazia dello Spirito Santo. La prima edizione è del i534. di Venezia in 4- per maestro Stefano da Sabbio. Il frontispicio nuovo ideato da Paolo era : Trattato della disposizione ec. con due devotissime isposizioni. L' una tratta del Concilio Coloniense ; et F altra deli eccellentiss. sig. Giovanni Picco della Mirandola sopra ’l pater nostro. (Allvs) l’ancora solita). Dalla libraria d' Aldo. Cum privilegio. In Venetia. M. D. LXX. Questo libretto antico col mss. frontispicio Aldino io conservo tra’ miei opuscoli, ed è il frontispicio scritto di mano dello