$8	SS. FILIPPO
«quando fu eletto al Primiceriato : sta manu-scritta in pergamena ne’ libri di Apostolo Zeno col titolo seguente : Arbor foecunda . A/locu-tio ad illustrisi, ac reverendiss. DI), loannem Baptistam Santitum patricium Venetum curri is ad Bnsilicae divi Alarci prirnicerialem pro-ntoveretur di finita tetri habita a Morando Martin di I. U. D. ej ut detti Basilìcae hypocanoni-co nec non paruchialis et collegiatae sancii Bassi presbytero titulato: Comincia: Nandù in a clamare cessas strepente tuba fama ? K al nostro Sanuto è dedicata da don Fausto Dotto una lettera scritta da frate Antonio Piacentini minore conventuale vicario del s. Ufficio datata da Trevigi nel 22 luglio 170.4, intitolata : La Trine- enza in prospetto Lettera a-palogetiea dì risposta ad un amico' che ricerca la in l'or inazione di Pietro IV. Candiano doge di Venezia, seconda impressione. Venezia 173.I. 12. Al Sanuto è dedicata come discendente dell’antichissima Casa de’ C.andiani; e il Piacentini intende con questa epistola di vendicare le ceneridel doge dagl’insulti deila calunnia ©della inavvertenza. 11 p maestro GiacomoFio-relli Agostiniano nel libro Detti e fatti memorabili del Senato e patritìi Veneti ( Venetia 1672 a p. 2Ó9.) registra fra gl" ingegni celebri il nostro Giambattista Sanuto, siccome quegli che in mezzo a molti gravi ecclesiastici impieghi, possedendo dotìi volumi si pasceva della continua lettura, e vivea assai ritirato; e il co. Giacomo Zabarella nel suo Tito Livio Padovano
lo	chiama prelato virtuosissimo, e dice che per le sue sublimi virtù et eccelse condizioni si spera certo che arrvi alle Mitre et Capelli come grado convenevole al suo sangue, et alli suoi grandissimi meriti (p. 55. ediz. dello Zat-ta). Oltre a questi ha laudi come dotto prelato e zelante da Giammaria Muti in una lettera da questo scritta a don Francesco Angelico Mi-coni a Treviso (Muti Penna volante, p. 199. ediz. 1702. 12.) E il suddetto Piacentini a p. 17 — 18. della lettera suaccennata ne fa non minore elogio dicendo che le primr: Corti di Europa ebbero la felicità fortunata di accoglierlo e di ammirarlo, e che la sua carità, la sua dolcezza, la sua modestia, la sua affabilità tengono stipendiati 1’ amore, 1’ ossequia e la stima de’ suoi cittadini (Trivigiani).Jl Sanuto è registrato, fra gli aliti, dal Cornaro nella serie de' primi-ceriidis Marco(T.X. p. ao4 .de Basilica ducali); se non che falla nell’ assegnare l’anno 1674 all’ elezione sua inVescovo di Trevigi; imperciocché si conosce l’errore e dal successorsuo Gio-
E GIACOMO
vanni Bauoaro eh’ è posto nel 1684- (altrimenti per dieci anni sarebbe stata senza primicerio la Basilica Marciana); e dalla inscrizioni presente che il dice primicerio ancora nel i685, e finalmente dalle Memorie del canonico Rarn-baldo Avagaro sui Vescovi Trivigiani in aggiunta al manuscritto del canonico conte Antonio Scotti, inedite già possedute dal fu chia^ rissimo monsignor Giambattista Rossi vicario Capitolare di Trevigi ; le quali memorie, che
io	pur esaminai, pongono la elezione del Sanuto a Vescovo nel 19 giugno 1684, epoca confermata anche nell’ Ughelli (T. V. 072. 570.) Nella Minerva al Tavolino del canonico Cristoforo Ivanovich ( Venezia 1688. 12. parte II) a p. ir\o a') 1. 241. trovatisi quattro lettere 1* una dell’ Ivanovich al Sanuto in data 16 dicembre 1684, le altre tre del Sanuto all’Ivanovich 18 dicembre 160.4, e 7 ed 8 settembre i685, in due delle quali il Sannto loda due Sonetti di quello, r uno fatto in elogio del duca di Lorena per la sconfitta data al serraschiero sotto Strigonia, l’altro per 1 acquisto di Corone. 11 nostro vescovo è nominato in un'altra lapide esistente a Vetriego nella chiesa di s. Silvestro all anno 1689, registrata dal Salomonio . Agri Patav. Inscript. p. 270. E lodato da ultimo dal padre Francesco Fulvio Frugoni a p. 74?- 744* del voi. VII. del Cari di Diogene. Venezia Bo sio 1688. 8.
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D. 0. M. IO ANNI STRINGHAE D. MARCI CANONICO ET CEREMONIARVM MAGISTRO PREMORTVAE MATRIS MONVMENTV OBIIT i6i5. K. DECEMBRIS . COMMISSARIJ EX TESTAMENTO P.
   Giovanni Stringa sacerdote alunno della chiesa già parrocchiale di s. Giovanni in olio, canonico e maestro delle ceremome nella ducale Basilica di s. Marco è assai benemerito delle cose veneziane. L5 opera di lui più importante per noi si è l’aggiunta che fece alla Venezia del Sansovino : Venetia città nobilissima et singolare descritta già in XIIII. libri da M Francesco Sansovino, et hora con molta. diligenza corretta, emendata, e più. d un terzo di case nuove ampliata dal M. R. D. Giovanni Stringa, canonico della chiesa Duca* le di s Marco ec. In Venezia presso Altobel-
lo	Salinaio. MDOIIII. 4- dedicata dall’ autore a’7 di ottobre i6o3 all’arcivescovo di Sabs»