7o SA^T.’ ELÈNA niano e sono da Venezia negli anni 1545- le morali sino alla pag. 126; poscia le decla-47-49-53-54 per lo più tutte filosofiche. Una matorie che giungono alla 170, e sono 1. per ¡sbaglio di stampa è dell’anno 1067, an- Pro Gallo adolescente deprecatoria Joannis zichè del 1647, il che è d’uopo notare, onde lustiniani. 0. M. Antonii Pisauriensis distia• essendo incerto, come ho detto, l’anno della sona Joanni Justiniano. 5. Laurenlii Conia- morte del Giustiniano) non dicasi che del 1567 fosse vivo. 8. Una lettera del Giustiniano a Bartolomeo Canato è posta nel xv libro delle Lettere di xm huomini illustri raccolte da Tommaso Forcacchi. Venetia^ appresso Iacomo Fidali mdlxxvi. p. 577. t. E, come ho detto altrove, in data di Venezia a’ i5di Maggio del i55.6, e fralle altre cose gli dà informazioni sulla persona del capitan Jacopo da Pisa. È ristampata altre volte, e stà anche nel libro ni. a p. 448 della Raccolta delle lettere fatta da Bernardino Pino. In prosa latina, g. Joannis Justiniani cretensis Epistolae familiare s. 1 o. Epistolae Scholasticae sive morales. il. Epistolae Declamatoriae. a. De Divo Nicolao Smyrnae Pontifi.ee sermo. io. Mernorabilis facti sereniss. Bohemiae Re-gis Maximiliani Commentariolus. Tutte unite in un volumetto in sedicesimo impresso Basileae ex officina Ioannis Oporini anno salutis humanae x554 ^nse Augusto. Da una lettera del Giustiniano al tipografo Oporino vedesi che Matteo Gribaldo famoso legista procurò questa edizione: è in data di Padova, non.iul. i555. Succedon le lettere familiari dalla pag. 1. alla 72, e queste per lo più son dirette a Giorgio Cardinal d’ Armagnac, (Georgio cardinali Armeniacensi) e le altre a Paolo Manuzio, a Taolo Gio-vio vescovo di Nocera, a Giovanni conte Haye ; e son dettate dal 1640 al i555. Fra queste una in data di Ferrara idib. no-vcmb. 15/*5 è del Cardinal d’Armagnac suddetto al nostro autore. ‘Vengono le episto- reni equitis aurati suasoria Joanni Iusti-niano. 4- Lazaro Bonamico suasoria jocosa Joannis lustiniani. Abbiam già detto che quel M. Antonio da Pesaro (Tortona di cognome) procurava di dissuadere il Giustiniano dall’ accettare l’invito di quei di Nicosia nel i55a ; come pure, che Lorenzo Contarmi cavaliere, cercava di persuaderlo ad accettare. Essi fanno il loro ufficio colle dette due Epistole scritte però dal Giustiniano. Dalla pag. 175 alla 228. sta il Sermone intorno a san Nicolò preceduto da una Lettera senza data del Giustiniano Reverendissimo patri Archiepiscopo Nicosiensi Livio Podocata-ro. Vedesi che l’autore voleva fare dedicazione a Gian-Paolo Podacataro nepote di Livio, adolescentem rebus omnibus or-natissimurn ; ma essendo morto, lo intitolò invece allo zio. Questo Sermone fu impresso anche a parte V enetiis ad sìgnum Spei i55a. 4-, ma con errori tali che il Giustiniano pregò l’Oporino a ristamparlo nella detta raccolta correttamente. Finisce* il libretto col breve Commentario intorno ad un avvenimento succeduto in Ispagna al principe Massimiliano 5 ed è dedicato Andrene Matthaeo Aquivivio illustrissimi ducis Adriae filio • in data di Padova xr. cal. ian. i55o. Scrisse questa storia a petizione dell’Acquaviva, a cui negli studii il Giustiniano era adiutor postogli da Marco Mantova, e Matteo Gribaldo. Quest’ opuscolo fu la prima volta impresso in Padova nel i55o col titolo: Brevis Commentarius mernorabilis facti serenissimi principis Maximiliani Bohemiae Regis lo. lustiniano authore. Patavii Iacobus Fa-brianus excudebat anno domini m.d.l. mense decembri 4. ( 1 ) . (1) L avvenimento che potrebbe, e forse avrà dato soggetto a una novella, o ad una teatrale azione, in sostanza è il seguente : Massimiliano 11 figliuolo dell imperatore Ferdinando I nato del 1527 avea poco più. di veni anni, quando da Carlo V fu spedito al governo delle Spagne col titolo di Viceré. Amante della caccia, essendo a Granata, uscì fuori un giorno con bella comitiva, ma sbandatosi verso sera dagli altri, poco pratico de luoghi giunse, senza saperlo, ad una casa di pastori posta in assai selvaggia situazione. Sei persone c’ erano in essa, fralle quali il capo de' pastori uom forte e robusto, e una giovane sposa di anni 20 circa. Con tutta la benevolenza venne accolto : ma vistolo assai elegantemente vestito, forse anche con gemma 0 anello alle dita, sei<•