464 SANTA MARIA MAGGIORE .LAVRAE BELFANTIAE DELPJIINAE FOEMI-NAE OMNI BONO LECTISSIMAE IGNOTVS ET SVI CHARISSIMVS POSVIT 1610. LATRA MIJII NOMEN, LAVRO DIGNXSSIMA VXXI, ELOQVIO, FORMA, MORIBVS, INGENIO. MARMOR ERIS,LACIIRYMIS HOC NI TV MARMOR IIONORES FO EMINA, QVO TEGITVR, PVLCHR A, DISERTA, PIA. QVODTIBIDEBVERAMMORIENS QVOD LAVRA SEPVLCHRV OPTASTI EXANIMIS CONDO VIRAGO TIBI. HIC TVA MEMBRA IACENT. AETERNVM GRATIA, CANDOR; FORTVNA IIAEREBIT PECTORE FIXA MEO. Belfanti-Dolfin. Dal Palfero che ha qualche scorrezione. Non ho potuto avere alcuna traccia di questa donna cui un amico pose questo epitaffio curioso. Ma però io tengo che non sia stato mai scolpito. 38 GIO. ANTONIO MORESCHI. Moreschi. Appiedi dell’altare laterale a dritta della porta di fianco entrando in chiesa. 11 carattere è del 600, o 700 in principio. Holla veduta nella seconda visita che feci alla Chiesa nel maggio 1829. 39 SEPOLTVRA DI FRANCESCO DI LORENZO DE FONDI ET SANTA SVA CONSORTE ET EREDI 1679 ADI 2 SETTEMBRE. Dal mss. Gradenigo. Fondi, famiglia che venne in Venezia da Bergamo, arricchitasi colla mercatura (Cronache cittadinesche). Anche dei maschi chiama i figli delle donne di casa Superchi, una delle quali è maritata in Piscina, e l’altra nelli Beilati di Feltre - poi seguendo a parlare della famiglia Bici, dice): « La a seconda famiglia di Bici cammini con lo stesso numero et ordine de li maschi, e vi è ms. « Carlo Bici di ms. Alvise, et di M.a Isabela lìizo, M.a lulia sua sorella .. . M.a Elena alti tra sorella . . . Lulia . . . Modesta . .. Intendendo che de li scolali entranti non possi essere a di manco per niente de ani disdotto finiti eccetto che vivendo io et instituendolo come de-» sidero volessi compiacermi in manco età, ma da poi di me replico non voglio habbino manti co d'anni 18 per uno. Et la loro eledone la facino le famiglie ognuna elega il suo 0 suoi a d’accordo con lordine de li nati prima et de maschii, poi de le femmine. Et perché alcuno « nato prima non vorrà studiare si atenga a quello succede et siano tra loro d’accordo et « nascendo rumori et discordie a ciò li luochi non vadano vacui et la mia volontà sii exe-» guita li signori deputati al Studio nobili veneziani con mons, patriarca di Venetia siino » compositori et anco judici, servato però V ordine, et bona volontà mia et senza pregiuditio « del benefitio de le famiglie dette, et perchè in simil institudone ci vogliono molte cose, pero sii comesso a la prudenza de' comissarii quali voglio che siino anco loro mentre che vive-)5 no judici con il patriarca et nominati di sopra nobili ancora, a cazar di collegio un scolare a 0 scolari che fossero seditiosi et non volessero studiare a la qual judica tura ancora dii coti stigo voglio vi concora per processar, examinar et coregierli il Rmo' vescovo di padoa prò » tempore et suo vicario. Basta che io dica come ho detto de la casa da torre dì primis, del ?» fondo da comperare, de le famiglie per la electione, de la età, del numero, secondo l'entrati ta, ma tanto di una famiglia come de C altra, et de la corretione et de l’inserii ione da a farsi sopra la porta. Perche la mia intendone e che habbino la stantìa nuda et le spese di „ bocca dì pane, vino, companatico, legne et simili con sua massaia pagata che li serva tutti „ non altro et loro si portino letti, massarie et si comprino libri e vestino. „ ( Conchiudendo, quanto alli Commissarii dice) “ Li miei commissarii voglio che sìeno et così li prego il reve-,, rendiss. patriarca d'Aquileja presente, et ancora monsignor eletto lustiniano mio patrone ,, antiquo; mons. Rmo arcivescovo di Candia et mons. suo eletto ; Il Rever. ms. Pompeo Pace ,, auditor di mons. ilImo patriarca di Aquileja ; il mag. ms. Nicolò Salamcn; il maga. ms. „ Zuane Gritì ; ms. Antonio de li Albìcì ; ms. Carlo Helmano, et il Capellano de le monache j, di san Hieronimo che sera sempre prò tempore ,, . . . (Tergo al Testamento si legge: die 24 „ ottobris 1376 publicato in parlatorio mon. s. hier. ad pres. mag. d. Io. Gritti q. cl. a. bern.