LA CELESTI A ~—a25 7 10 ANNI DAPTISTAE GONEMI CIPRIO PATRIA GENERE VIRTVTE MILITARI CLARO, QVI IN FORI IVLII BULLO PEDITVM DVCTOR VENETO PRINCIPI PRIVS MARCI FILII PO-STEA PATRIS VITA PVGNANDO CONSECRA-TA PRAECL YRIS REIP. MONVMENTIS CELEBRI PROMERITORVM GLORIA VIGET ET VIVET: VIENNA VXOR ET FILII MOESTISSI-MI ORANTESAC PLORANTES POSVERVNT MDCXVII. V NOVEMB. Dal Palfero, Gradenigo, Coleti, il quale malamente dice EQriTVM invece di feditici. Di questo GfaMbatista Goskme altra notizia non ho che quella che dalla presente epigrafe si ricava, cioè eh’ era condottiere di fanti nelle milizie della Repubblica nostra, e che al veneto principe consagrò pugnando la vita di suo figliuolo Marco, e di suo padre (1). La guerra poi del Friuli qui indicata eli’ è quella contra gli Arciducali già principalmente descritta da Faustino Moisesso ( Ilistoria della ultima guerra nel Friuli. Venezia i6a5. 4- e da Biagio Rith diColemberg, giureconsulto Gradiscano (Commentarli della guerra moderna passata nel Friuli. Trieste 1629. \ ) e da Enrico Palladio ( De oppugnatone Gradiscano libri quinque. Utini 1658. fol. ). La famiglia poi GoXeme d’origine Cipriofta era delle principali, e di quelle che, presa Cipro da’Turchi, vennero a (issare dimora in Venezia- È illustre Scipione Goneme cavaliere nato a Venezia nell’anno i6o5 da padre fuggito alla schiavitù de’Turchi e qua ricoverato. Scipione diede opera agli studi in Padova, e riportata laurea in ambe le leggi, era appena giunto all’età maggiore, che venne eletto nel 1629-50 alla spiegazione delle Regole del Dritto nel patavino liceo, ed alle eleganti ed erudite sue dissertazioni un pienissimo uditorio concorreva. Da questa occupazione nel >64' videsi promosso alla Cattedra di Dritto Feudale, che predilesse a segno di ricusare le superiori e le supreme dignità del Ginnasio; e in questa tanto celebre divenne che il veneto Senato nel 1664 11 dichiarò Consultore nelle cose Feudali asse- gnandogli un peculiare stipendio. Prese a moglie una figliuola di Alessandro Singlittico Ci-priotto, e chiarissimo professore di Giurisprudenza nella primaria cattedra di Padova; e da questo maritaggio nacque Polissena che fu poscia moglie di uno de’ conti Davila di Cipro . Scipione già fatto grave d’ anni, decorato del titolo di Cavaliere dal Senato, e posto in onorevole riposo mori in Padova nel 1700 a’ -ì\ venendo il ai novembre, in quella ora e giorno in che nato era 96 anni addietro . Fu seppellito con lunga inscrizione in quella chiesa di s. Francesco di Paola. Noi potremmo collocare fra gl i scrittori Veneziani quest’ uomo se qualche cosa del suo ci fosse rimaso; ma per testimonio del Papadopoli, sebbene molte cose avesse scritte e molte dalla cattedra dottamente insegnate, pure non volle giammai agli altrui occhi so'toporle; anzi tal era la modestia sua, e tanto il dispregio che de’ suoi scritti faceva, che poco innanzi al suo morire gettolli inesorabilmente sul fuoco, malgrado che il Papadopoli suo lodatore, e a quest’ alto presente, avesselo pregato di conservarli. Vedi questo scrittore ( Ili St. Gymn. Patav. T. I. Lib. II. Sect. IL cap. XVII. p. i65, e Lib. III. Sect. I. eap. XIX. p. 275. 276). Vedi anche il Fac-ciolati (Fasti Gymn. Patav. Pars. III. p. 168, e 182) cui nulla cosa sembra più gloriosa pel Goneme di quella dello avere insegnato per lo spazio di 69 anni. Il Salomonio ha l’inscrizione (Urbis Pat. Inscr. p. 281). Di Scipion Goneme però ( credo sia certamente lo stesso) evvi una ode intitolata il Sole, ed un Sonetto ambi fatti in occasione del dottorato del molto illustre et eccellentiss. sig. Francesco Morales seguito in Padova nel 1621. Stannosi nel libro Urania ossia raccolta di componimenti fatta da Gio. Battista Martini in quell’ occasione, e stampati in Padova nella stamperia Camerale in \. (Opuscolo della Marciana). Dall’epoca 1621 vedesi che di 16 anni il Goneme scolare in Padova volle onorare il condiscepolo Morales con questi carmi. (1) Di un Marco Gonemi che può essere il nostro trovo menzione in un opuscolo intitolato Ordini dell’ Accademia degli Cittadini Venetiani per viver christiariamente et politicamente sotto il rever. Rettore don Tommaso Buoni. Venezia 1608. Quest'era una pia società sotto la protezione della 3. Vergine della Neve, e il Gonemi era uno de' fratelli. '•>