SANT’ ELENA 077 48). Nell’anno poi i5i 1 continuando il Cap- dal carico di provveditore, ma non avendola pello le imprese sue, giunto alle ripe del fiume ottenuta, se ne andò a Lonigo ov’era Andrea Secchia, e fatto subitamente costruire un pon- G ritti. Queste e altre molte cose operò nel 15i 1 te, il passò con parte delle sue genti e con Troi- le quali più particolarmente descritte sono nei lo Savello; mise in fuga i Francesi che gli si Diarii del Sanuto Volumi xn. e xm. ne’ quali opposero, ucciso avendone e presi non pochi trovansi talora per esteso copiate lettere sue che (ivi, 249 e lanuto voi. xri ) Giulio II avendo descrivon le vittorie nostre, come quella contra già da molto conosciuto il valore del Cappello i Francesi a Sandrigo verso Marostica in lette* ebbe a lodare la fede sua e il suo animo, e aven- ra del p.° settembre 1511 diretta a Filippo Cap- do deliberato di recarsi in persona per ricupe- pello suo figliuolo, e in altra 5 detto; e quella rare la Mirandola, onde poscia più agevolmen- riportata a Soave descritta in lettera 37 settem* te potersi accampare a Ferrara, si uni con Pao- bre stesso; finché nel novembre essendosi preso 10 Cappello, perchè fidandosi poco de’ suoi ca- da’Savii che per alleggerire la spesa di due pitani, le bisogne della guerra per se stesso, e provveditori generali a Padova, se ne levasse col provveditore M. Paolo il più delle volte go- uno, venne escluso il Cappello e restovvi il vernava- In effetto piantate Je artiglierie alle G ritti; il che, dice il Sanuto; a tutti parve nuo-mura della Mirandola il provveditore, superate vo. Venuto però l’anno i5ia, fu eletto di nuovo le difficoltà da’ fanti suoi, cominciò con pre- provveditor generale in campo il Cappello a’ 5 stezza a battere con sei cannonile mura, quan- febbraio lòia (stile comune). Non minor vaio- lo que’ del papa tre giorni dopo pure con una re ha egli mostrato in quest’anno che negli anni palla tocche ancora non le aveano. Gittate a precedenti, spezialmente all’ impresa di Brescia, terra le mura stesse, il paese e gli abitanti die- come dagli atti riferiti nel Sanuto (voi- xiv-xv.) dersi al papa senza alcuna condizione (ivi, 25o, quantunque da alcuni malevoli abbia avuto la 5i ). Ma più cose certamente avrebbe fatte il taccia di non essersi diretto con tutta quella Cappello, se i capitani di Giulio si fossero con premura che si conveniva. Il Sanuto infatti narra esso lui accordati; ma egli scriveva di continuo che nel 28 dicembre di quell’anno i5i2 Lunardo al Senato, che bene alcuno far non poteva per Emo stato provveditore ed esecutore in campo questa cagione; e fu qui specialmente conosciu» ebbe ad esporre in Pregadi contra il Cappello, ta la perizia sua nell’arte della guerra mentre che Filippo di lui figliuolo comunicava al pa-procurò di fare in modo di non mostrare a’ ni- dre tuttociò che in Senato facevasi; che non eb-mici di aver paura, e di non porre tutto il suo besi Brescia per la negligenza e poco governo esercito in pericolo; perlochè piccole spedizioni del Cappello, che piantò le artiglierie troppo di di in di facendo, non una volta ruppe e pose lontane da essa ; che fu rotto in Ììomagna per in fuga i nemici, rimanendo sempre superiore la sua negligenza ; che approfittò di duecento in battaglia, inferiore non mai (ivi, 25j). Pre- ducati da quelli di Schio, e si sollevò dagli alga all’impensata dai francesi Bologna, il Cap» loggi militari,che avendo dannato al taglio della pello che nulla ne sapeva, Iamentossi d’ essere testa uno, questi la riscattò con cento ducati, dei stato ingannato da que’del papa che spazio non quali però il Cappello non die’conto alla Si-aveangli lasciato di ricovrar sé e la sua gente; gnoria che di 70, e gli altri tenne per sè ; che 11 perchè all’ atto che volea porsi in salvo, fu andò ad alloggiare in casa di un povero citta-incontrato da molte mano di nemici, e dovet- dino il quale avea dieci botte di vino, e tutte se te perdere molte artigliere ed arnesi, con al- le prese senza pagarle ec., e conchiuse che £• quanti uomini uccisi, salvata soltanto poca ca- pollo cappello e la rovina del campo„ di poco valleria ( ivi, 260 ). Raccolte nondimeno al Ce- governo, poco amado da la zente d'arme, non senatico, eh’ è al mare, varie delle sue genti, à cuor. . . non fa per la signoria nostra a te- il Senato spedì colà più di cento legni, e nerlo in campo. Assai si dolse il Cappello di co-sette galee grosse; e il provveditore Cappello si triste ufficio fatto dall’Emo, e di dover at-mandata questa gente a Monte Albano luogo tender alle cose pubbliche, e non poter volar« ne’ confini di Padova, vicino a Chioggia, mon- a Venezia, onde far veder la propria innocenza, tò su una galea dell’ armata del Capitano An- Il Senato spedi immantinente Faustin Barbo, e drea Bondimiero, e con Pietro Bembo, !o sto- Giannantonio Venier sindici in Terraferma a-rico, che in quelle parti a caso trovavasi, venne formare il processo, e questi nel i3 genn. i>l3. a Chioggia, e di li a Venezia ( ivi, a63. 264 ) ( stil comune) attestavano della innocenza sua. Aveva allora chiesto il Cappello la sua licenza ansi laudavano il suo operato; ma il Cappello