SANTA MARIA NUOVA 5 gio dice ss 1690. 5 fclb. a N. D. Domenico Ferrari mercante da colori, di! anni 65. 23 ADI P. NOVÉBJ IN TEPO DI M. | IAC. MVRA-TOR I PIAMOTESE GA I STALDO ET I COVA GNI I MDXLV1II. V bo Ietta sotto il volto della Cappella a sinistra della maggiore. 2 4 • MATHEO MT. FONTANA I ARCHITECTO-RK I PL. PETRO CANALI l INSTAVRATVM | MCCCC1IC. È in lapida scolpita su una delle facciate del Campanile, e vedesi tuttora. Questa epigrafe è interessante per due motivi. Il primo, perché rettifica il nome del piovano di questa chiesa, eh’ è Pietro Canali, e non già Pietro de Ramali, come malamente ha-detto il Corna* ro riferendo il Catastico della chiesa ( II. 255), e inoltre questa epigrafe fa vedere che il Cana-m era piovano fino dal 1498, quindi prima del i5o5 assegnato dal Cornaro al supposto Ramali. In secondo luogo conserva essa il nome di un architetto probabilmente Veneziano, in Matteo Fontana, del quale non credo che si abbiano memorie scolpite in altra parte. Che una famiglia Fontana di quel tempo fosse nella classe degli architetti cel fa sapere il Te-tnanza, il quale a p. 91. ( Viteec. ) ricorda il modello presentato da Giovanni Fontana ed Alessandro Leopardo antendue architetti di merito per la nuova fabbrica della Scuola della Misericordia nel i5o7—8. E assai probabile, che questo stesso Giovanni Fontana sia quello che nel 1517—19 eia stato chiamato ad erigere il palazzo del Luogotenente, detto il Castello, in Udine. Di questa cosa, indicata anche dal Temanza ( p. &91) ha riportati due documenti il c.hiar. conte Fabio di Maniago, l’uno a pag. 288. della Storia delle Belle Arti Friulane ( Udine 18*5, 8. ) ; l’altro a p. 56. 57. della Guida d? Udine ( ivi 1825. 8 ) Questo Giovanni dal Temanza si chiama Vicentino ( p. 292 ), e maestro anche di Andrea Palladio ; ma in uno de’ documenti riportati dal Maniago si legge: Audito domino loanne Fontana Veneto architecto atque praefecto fabn-Tom. III. cationi Castri Utini. Parrebbe che fosse Veneziano ; quando però non s ¡stendesse di domici/io Veneziano Su di che lascio la discussione cui potesse interessare. Del presente Campanile dice il Sanuto (D/arii IV. pag. 9. ) In questo tempo ( cioè circa i5 e 16 aprile i5oi ) 5 Nicolò Morexini q. c. Iacopo da /’ Ochio fe ristaurar il campanti di santa Maria nova a so spese ec., cosicché qui abbiamo anche là notizia del benefattore; del quale Moresini il Sanuto stesso ci dà un’ altra bella notizia, degna d’ essere rammemorata ; cioè che pure a sue spese fece fabbricare a santa Ternita xxx case, ognuna delle quali avea due camere, una cucina, una sala in alto, e un magazzino abbasso con caneva e cortile scoperto, con pozzi e riva; e cioè per dar quéste case in vita soa ad habitar a poveri zentilo-meni; e il lavoro fu compiuto in uno anno. 25 FORTVNIVS SPIRA OMNI LITERARVM LAVDE PRAESTANT ISSIMVS HIG S1TVS EST Sopra la porta interna di fianco slava un avello, sul cui prospetto in lapide incassata leggevasi la detta epigrafe. Oggi la sola lapide è affissa alle pareti del chiostro del Patriarcale Seminario, trasportatavi nel 25 febbrajo 182* a mia istanza da un luogo vicino alla sagrestia de’ santi Giovanni e Paolo, di’ era già Capitolo de’ Frati, dove non so come, nè quando era quella lapide stata sul terreno conficcata, e dove a caso aveva io potuto scoprirla soltanto nel giugno 1821. Fortvnio Spira da Viterbo fu uno de’ letterati che fiorirono prima della metà del seco- lo XVI; illustre più per la memoria e per gli elogi che ne han fatto i contemporanei, che per circostanze particolari, o per opere date alla luce. In fatti non conosciamo nè la sua famiglia, nè i parenti, tranne un fratello di nome Latino, del quale ha fatta menzione Claudio. Tolomei in una delle sue Lettere. Il Zilioli nelle Vite mss. de’ Poeti italiani p. 02 ( Cod. Marciano cxvui. classe x. ) dice solo che nacque in Viterbo d'honorata conditione, e dopo che hebbe provate varie fortune in Roma et in altre città d' Italia, si fermò finalmente in corte di Luigi ( errore invece di Livio) Podaca- 4o