LA CELESTIA Celsi di lui moglie. (Verona Libanti i85o 8.) TNella prefazione del professore Antonio Ghia-menti si ricordan le geste diLorenzo Celsi doge, e se ne riporta l’epigrafe antica. E molto a proposito si sono ricordate, perciocché il suddetto I. R. Aggiunto discende per linea retta di primogenitura dal doge, sendo ligliuolo di Marcantonio q. Marino q. Marcantonio Celsi patrizio il quale erasi ammogliato fin dal 1780 in donna non patrizia Angela Varotari q. Ottaviano della stessa casa di Dario \ arotari pittor celebre; per la qual cosa i figlinoli loro non furono inscritti nel libro d oro. G SILVIO GABRIELI (ÌLARISSIMI SENATORIS ANGELI FILlOINDOLIS KG REGI A K ADOLESCENTI IMMATVR A FATI VI TERRIS ERE-PTO MATKR PATERQVE SVPERSTITES TRISTISSIMI MONVMRNTVM1IOC POSVERVNT. AN. MDXXX1V. Abbiamo nel Palfero, nel Gradenigo, nel Coleti questa lapide che ci rammenta le antiche sepolture della casa patrizia Gabriel, o Ca-brtel la quale in latino chiamasi indifferentemente anche Cabrie/a, Chabriela, Gabrieli, Gabrieli, Cabriele, Gabriele. Coleti ha letto malamente Aloysio invece di Sylyio. Un frammento di questa pietra che vidi fuori della porta della chiesa collo stemma Gabriel assicura che il nome è Sylvio . Silvio, 0 Silverio, o Silvestro Gabriel era figliuolo di Angelo q. Silvestro. Era nato intorno al i5o3, e ammogliossi nel 1624 in una figlia di Carlo Contarmi di ser Pamfilo frate. Vedesi dall’epigrafe che mori giovane, nè giunse quindi a tempo di emulare la virtù paterna. Ad esso M. Silvio io credo diretta una epistola italiana del Bentbo in data da Padova 25 aprile i554 (opere III. 165) in cui si consola di un figliuolino che gli è nato al quale non dubita sia per imporre il nome di Angelo in memoria del padre di esso Silvio e avo del fanciullo. Angelo suo padre riputatissimo cavaliere, e senatore era figliuolo di Silvestro q. Andrea . Aveva sposata nel i5o3. Vittoria Maurizio figliuola di Lancillotto q. Cristoforo q. fticolò conte e cavaliere de’signori di Tolentino; e per uesto maritaggio e per quello contemporaneo i Cristoforo Gabriel fratello di detto Angelo con Bortola Maurizio sorella di Vittoria per- ao5 venne l'anno ióo5 ne’discendenti della casa Gabriel il Feudo di Aviano nel Friuli colle due ville di s. Paolo e di s. Georgio. Vedi le Ge-neal. di M. Barbaro, la storia Trivigiana del Bonifacio (lib. X. p. 472) e quella del Friuli del Palladio (Parte II. 20. 118J. Nel castello di Aviano conservasi tuttora una lapide col leone scolpito stemma della repubblica e coll' arme Gabriel, e vi ho copiata 1’ epigrafe : ber- NARD SALTA ZO CAP. CASTRI | ATI ANI FIERI \ TE- ciT anno | doni mvcxxi | il quale era un capitano per l’amministrazione della Giustizia elettovi dalla casa Gabriel. Narra anzi a questo proposito il Sanuto (Diarii AXX1X 177) che nella mattina 26 luglio ì5ì5 erano in corte di palazo da 200 villani di Aviain sotto il conte di san Pollo venuti a dolersi contro sier anzo- 10 Cabriel e sier Polo Pasqunligo signori e conti di quello loco, licet in pregadi habbino preso, et è suo avor.hato sier alvise da ponte avocato di presonieri et a tufi parse novo veder tanti villani a una bota qui. Angelo dunque fin dal 1492 era uditore insieme con Pietro Bembo di Costantino Lascari a Messina, dal quale imparò la greca lingua; essendo poscia passato in Padova a compiere gli studi. Aldo 11 vecchio il quale di ciò la menzione ascrisse il Gabriel alla sua Accademia, con che venne a farlo conoscere pubblicamente per uno de’più riputati letterati che allora in Venezia fiorissero. Del 15o 1 era savio agli Ordini. Del 1^09 agli 8 di agosto essendo provveditore a Cividal di Belluno ritiravasi in Serravalle e ivi fortifi-cavasi con Giovanni conte di Brandolino per impedir gli assalti del nimico. Nel luglio ifuo ottenne licenza di ripatriare per curar la propria salute, non senza avere riportati elogi per la sua gestione. A Maran era provveditore nel 1614. Più volte parlò eloquentemente in Senato essendo Avvogador del comune spezialmente nell’ anno 1027. Concorse con un imprestito di danaro a soccorrere a’bisogni della Repubblica in un generale invito emanato per sostenere l’impresa di Milano; e ciò fu nel 1^29 al primo di maggio. In quell’anno e nel susseguente i55o avvogadore estraordinario fu spedito con altri colleghi a Verona e Brescia per la riscossione di alcuni crediti vecchj del Governo verso particolari, e n’ebbe buono ri-sultamento. E nello stesso anno e nel susseguente 1531 fu incaricato come Sindaco in Terraferma della compilazione del processo contra Paolo ¡Nani accusato d’infedeltà nell’amministrazione delle cose della guerra sendo