allo'Scozzese diretta. L’ Opuscolo suddetto di Aldo fu ristampato nello stesso anno i85i dalla Tipografia del Commercio, e inserito nella Raccolta: Componimenti in prosa e in verso pubblicati in occasione delle Nozze Papadopolì- Mosconi, e riprodotti in un sol volume. Venezia. Tipografia di Commercio MDCCCXXXT. 8. Della quale seconda edizione dell Opuscolo si è anche parlato nel num. 65. dell’ Eco 27 maggio i83i. 4- Storia latina di Casa Pio de’ Signori di Carpi, col titolo : Aldi Manutii junioris hi-storia domus Pii i555. Codice voluminoso in foglio venduto a Londra co’ libri di Lord Guilford, e comperato per i5 lire sterline dal Librajo Payne. Nel Catalogo Guilford ( Londra i83o in 8.vo ) al num 608, ov’ è indicato, si aggiunge ad illustrazione, che questo Manoscritto inedito contemporaneo con correzioni apparentemente autografo stava già nella Libreria del Cardinale Imperiale, e che la esistenza o almeno la composizione di quest1 Opera del giovane Aldo si crede essere sconosciuta a tutti i biografi della famiglia Aldina. Debbo la più esatta notizia di questo Libro al chiar. don Gaetano Melzi di Milano. Osservo però che l’epoca 1555 che il Catalogo dà al suddetto Manoscritto ( se non v’è errore di stampa ) non può dar norma del tempo in cui Aldo il giovane scrivesse questa Storia, giacché del 1555 egli non aveva che sette anni di età. 5. Lettera di Aldo Mannuccì al serenissimo duca di Urbino, datata da Bologna 8 marzo i586. Debbo al cultissimo amico mio signor Marco Procacci di Pesaro la copia di questa inedita lettera di Aldo il giovane, cavata dal-1’ autografo esistente nell’ Oliveriana ( Lettere d’illustri Stranieri voi. 11. num. 4^0, p jg5 ). Questa lettera, che io ho pubblicata alla fine del suddetto Opuscolo sul Crettone, contiene una importante notizia intorno alla vita di Aldo, cioè eh’ egli cercava d’impiegarsi nella Corte di quel duca per esser più libero dì sé stesso, e donarsi a chi più gli pareva; ii che combinato eziandio coll’altre circostanze già note della sua vita, fa maggiormente vedere la volubilità e bizzarria del suo umore. 6. In uno spoglio de’ Libri dei Consigli del Cinquecento della città di Pesaro il mio amico sopraccennato Marco Procacci ha trovato la seguente Memoria appartenente ad Aldo il giovane « 7 agosto i58o. si riferisce V:1 « che Aldo Manuzio di Venezia aveva scrit-« ta una Lettera al Magistrato in cui diceva « di dover dar alla luce un’Opera in cui « trattava della nobiltà delle città e delle fa-« miglie d’Italia, e pregava che gli si man-« dassero le necessarie notizie con la pianta » della città. Il Duca coadiuvò l’istanza del « Manuzio, onde furono deputati a racco-,, gliere le dette notizie il magn. miss. Ca-,, millo Giordano, il magn. miss. Francesco Maria Froncio, il magn. miss. Fabio Ba-„ rignano, il Cap. Gio. Battista Zanchi, miss. » Girolamo Ardiz/o, il cav. Postumo, miss. „ Fabricio Mancino,,. Questa notizia è in relazione all’ Opera che Aldo avea intrapresa e non compita intorno ad una Descrizione dell’ Italia di cui ho detto a p. 67. e 69. Ne ho fatta menzione anche nel suddetto Opuscolo Aldino sul Crettone. Ivi pag. 70. col. 1. Nelli Registri dei nati nella parrocchia di S. Giuliano trovo la seguente nota comunicatami dal chiariss. Moschini: Adi iti febbraro 1575. Paula fiola del signor Aldo Manutio et la sign. Francesca jugalì. Fu compare il sig. Alvise Contarini cavalier batizzò ms. pre llono-rio. Quindi è duopo dire, chc quando Aldo del 1 585 scriveva al Papio altri discendenti non ho, intendesse discendenti maschi, giacché Paolina, dì cui ora veggiam 1' anno certo della nascita, viveva allora, e viveva anche del i5go come dalla Lettera al Senarega, e allora aveva i5 anni circa. NELLA CHIESA DI SANT’ANDREA DELLA CERTOSA. Voi. II. p. 90. inscriz. 5o. La storia delle vicende sofferte dal bailo in Costantinopoli Giovanni Soranzo già arrestato d’ ordine del Visir e prigione nelle Torri nel Mar nero troverassi anche a p. 91 e segg. del Libro Ì Immortalità di Gio. Battista Jiallari-no cav. e gran Cancelliere descritta da Marco Trevisano. Venezia 1671. 4- Ivi p. 91. L’ Opera attribuita nel Catalogo della Libreria Floncel, dal Darù, e da aln i al cavalier Soranzo intitolata : Il Governo dello Stato Veneto non è se non se la Relazione della Repubblica di Venezia scritta dal conte Francesco della Torre, già ambasciatore Cesareo presso la Repubblica, e della quale ho parlato a p. 4*