*86 SANTA MARIA NUOVA na, e malamente Coleti Bozzeka: giacché è ditore nel i5i5; nel i5a6 Giudice al luogo di Dossena luogo nel Distretto II della Provincia Procuratore; nel i55i rettore e provveditore a di Bergamo Di questa famiglia Ronzio non ho Cattano, dove era anche nel mese di maggio notizie; eli e diversa dall altre c nel corso dell’opera. / H FRANCISCVS DE GRASSIS | HVIVS SACRI TEMPLI TRIG1NTA ANNOS I ANT1STES ET MAGNA | EX PARTE 1NSTAVRATOR DIVIQ. MARCI 1 CAN0N1CVS QV1ETAM HANC DO-MVM I SVIS HAEREDVMQ. 1 CINERIBVS VI-VENS POSV1T. | OBIIT A. D. MDGXIIII. DIE XXVII. FEBR. I AETATIS SVAE LXIII. Francesco Grassi fu eletto piovano di s. Maria ¡Nova nel i584- Fra canonico di s. Marco, e morì a’ 27 di febbrajo del 1Gi 4. concordando cogli atti dell’archivio di detta chiesa l'epigrafe ( Cornaro II. a55). F,gli fu benemerito del generale ristauro cb’ebbe questo Tempio alla line del secolo XVI e nel cominciar del XVII. La pietra ho letta sul suolo. 5 TRIPHONI GRADONICO | Q. LEONELLI SVISQ. I SVCCESSORIBVS. Lapida sul pavimento. Non ba epoca, ma è del secolo XVl. Negli alberi del Cappellari (lett. D) trovo del i5/j.o segnato Trifone Gradendo figliuolo di Leonello, e di una figlia di Bortolamio Tagliapietra. E in quelli di Marco Barbaro vi è bensì un Leonello qu. Mattio, il qual Leonello ebbe a moglie nel ilfii una figliuola di Bartolomeo Tagliapietra, e mori del 1 456; ma non trovasi che avesse altro figliuolo che un Mattio morto del i545. Peraltro 10 preferisco questa volta gli alberi del Cappellari concordanti colla epigrafe; e forse il Barbaro ha ommesso Trifone perchè nacque veramente a Cattaro dove è san trifom loro protelore et è il suo corpo, secondo che scrive il Sanutp nei Diarii (LV. LVI). 11 quale storico inoltre ci fa sapere, che nel mese di maggio i5o9 sendo Trifone provveditore e castellano in Agrestafal qual carico era stato eletto nel novembre dell’.anno precedente) si rese a’Tedeschi e fu condotto prigioniero a Trento; dalle cui mani non si de-libeiò che nel gennajo successivo i5io mediante l’esborso di circa cento ducati; che al magistrato della Giustizia nova venne eletto provve- remo ioOd, scrivendo egli allora al senato varie cose di quel luogo, e come a Ragusi c’era una contazione di petecchie ( Sanuto. VII. Vili. IX XVI. XLI1I. LV. LVI. LV III. 11 nostro Trifone avea in questa chiesa cretto un altare d’ assai buona mano, dice il Sansovino lib. III. p. 56, tergo. 6 IIELENAE TRIVISANAE VXORI I RARISSIMAE IOANNES 1 BOND1MER1VS | MARINI F. SIBI-QVE I AC POSTERIAl ANNO MDXXXVI. MENSE IANVARII. Giovanni Boxdumier, o Bondìmipr figliuolo di Marino prese moglie nel i522 Elena Trevisan figliuola naturale di Paolo q. Andrea Treyisan. ( Alberi Cappellari). Secondo però gli Alberi e le Nozze di M. Barbaro, Elena era figliuola bastarda del reverendo Zuanne Trevisan, ab-te di san Ciprian di Murano q. Andrea q. Por lo dallo scaglione. Marino nel i5o8 era *tato Castellano a Belluno (Cappellari),- e Giovanni fu senatore e consigliero, e del 1662 era Sopra-provveditore al Magistrato del Sale ( Cappella-ri ) . Mori del 15^ 4 in maggio ( Barbaro ) . Fra gli Scrittori Veneziani annoverasi Ange- lo Bondimier, del quale trovasi a stampa il seguente libretto: Comedia dell' innamoramento di Poliphemo et la morte sua . et di Galathea la fede verso del Marito suo . cose delectabi-le ad ognuno. ( In fine ). Stampata per Bastia-no di Stephani da Venetia, in 8. Non vi è anno di stampa, ma è del principio del secolo XVI. L’autore dedica allo ill.mo D. Renzo Urtino de la inclita Signoria di Venetia Capita-nio delle Vantarle benemerito. L’opera è scritta in ottava rima, ma in istile bassissimo, non distribuita per modo drammatico, ma per modo narrativo ed epico. Avvi in fine un Discorso di Poliphemo moribondo in terza rima a foggia di capitolo; e chiudesi con una scusa modesta dell’ autore in un sonetto codato. ( Zeno mss.“) Fecene menzione anche il Mazzuchelli voi. IL parte III. pag. i586. Non è questo Bondimier patrizio; almeno non è registrato il suo nome in quelle genealogie. D’ un Bondimier senza nome, che fiorì ne 1 secolo XVII. abbiamo Poesie nel Codice Marciano classe IX. N. 174 a p- 238, cioè un’ Ana-