S. AFOLLINARE a63 36 ANTONIA DE BOZETTIS QVAE PRVDENTIA DEVOTIONE AC INTEGRIATE VITAE FACILE OMNES SVPER AVIT SIBI AG SVIS HOC MONVMENTVM POSVIT EXTREMVM DEI IV-DIGIVM EXSPEGTANS i 599.KAL. DECEMBRIS BozEtti. Dal Paifero. É facile che questa tomba spettasse alla famiglia di quel Bozzetti che vedemmo al num. a. Abbiamo avuto di questo cognome uno scultore nel secolo XVII, cioè Camillo Bozzetti rammentato dall’ ab. Moschini nella Guida di Venezia 1814- Voi. I. p. 48. Voi. II. p. 3u. Non so poi se fosse veneziano. AMADEVS RVGGERIVS BARTOLOMEI FI-LIVS FLORINAE VXORIOPTIMAE ET CAR1S-SIMAE SIBIQ. V. P. IL M. S. Ruggeri. Dal Palfero. Ne vedremo dell’altre di questo cognome. 38 S. VENERABILE VIRI DNI PBRI I MARCI PIACENTINO ECCLEXIE SCI APOLLINARIS PLEB4NI NEC NON ECGLE | XIE SANCTI MARCI CAPE | LANI QVI OBIT IN AAO DOMINI MCCCCXXX. MENSIS MARCIO. PucENTiru, o PiacentiSo. Nella copia di questa epigrafe ho seguita la copia Moschini, che mi pare più fedele di quella che ci dà il Palfero, il quale l’ha cosi : sewlcurtm venerabili* Vini P. 71. MARCI PIACENTINO CANONICI .... QVI OBI1T niB zr. MENSIS SEPTEMBRIS A. D. l43o. CV1VS ANI-ma reqviescat in pace amen. Dal i43o al * ^55' Flaminio Cornaro colloca a piovano di questa chiesa Marcus de Placentìnis Iudex super decimis exigendis consti/utus a D. Lai/-rentio lu stimano e pi se. Castell. Ex archilo ecclesiae. E quindi evidente l’errore dell’ epigrafe che pone la morte del Piacentini nel 143o. L’errore apparisce più chiaro quando dai documenti recati dal Cornaro ( T. III. p. 161 e seg ) si rileva che il Piacentini del 14^7 presentò al vescovo suddetto I.orenzo Giustiniano, Bolle di papa Eugenio IV del i435 colle quali veniva il vescovo delegato a conosce- re intorno alle supplicazioni presentate allora dal Piacentini a Sua Santità perchè fosse concessa a beneficio del Clero di sant’ Apollinare la terza parte de’ redditi spettanti a piovani prò tempore di detta Chiesa . Quest’ atto generoso in forza del quale veniva il piovano a spogliarsi volontariamente di una parte de’ suoi proventi per aumentare le tenui rendite dei benefiqii della Chiesa , e l’avere esborsata egli grossa somma di danaro per rifabbricare il tempio rovinoso, fanno vedere quanto a lui fosse a cuore il bene de’ suoi fratelli, e il maggiore onore di Dio. Se non che il vescovo Giustiniano moderò 1’ esibizion del piovano in modo che, restando ferma a vantaggio del Capitolo l’esibizione stessa, non avesse però a cominciarne l’|effetto che dopo la morte del piovano stesso chel* offeriva. Vedi il Cornaro nel luogo citato. Un Marco Piacentino si registra fralli Veneziani sciittori come poeta fiorito a’tempi del Petrarca, o poco dopo. Rime di lui stanno per testimonianza di Lodovico Antonio Muratori (Perfetta poesia italiana T. I. p. 10 ) in un codice della Bibl. Estense in Modena. In questo codice sono Rime anche di Marco Recaneto vinizia-no, che il Muratori dubita non sia Io stesso che Marco Piacentino. Il Quadrio però descrivendo più particolarmente quel codice scritto nel »447 dice che in fine di esso dopo le poesie del R«-chanati, o Rechaneti vi hanno tre sonetti di Marco Piacentini veneziano, che fior) intorno ai tempi del Petrarca ; e quindi pajono due differenti soggetti. Comunque sia ; osserva il Muratori che non verrebbe grande onore 0 vantaggio alla italiana poesia, se le rime di questi infelici poeti si pubblicassero, scorgendosi : loro oltre a gran povertà di bei pensieri molta rozzezza di stile con altri difetti. Vedi l’Agostini ( Scrittori Veneziani voi. I. pag. XVI) e il M orelli ( Operetta voi. I. p. 182 ), il Quadro ( Storia, voi. II. p 181 , voi. VII. p. 101), e il Crescimbeni ( Comment. voi. IV, p. 47. *9 MARCVS RO SCHINO SVISQ. I HEREDIBVS [ ET i SVCCESSORIBVS | MDXCVII. Inscrizione che si ha nelli mss. Gradenigo e Moschini. È noto un posteriore Marco Bocchini, il quale era ad un tempo pittore, intagliatore a bulino e ad acqua forte, disegnatore a penna, mi-