SANTA MARIA MAGGIORE 4.79 Monopoli, e con Galeazzo Sforza per la dedi- to. Egli è certo per altro che Aurelio prima di rione della rocca di Pesaro, nella quale questo quell’ epoca per testimonianza di Antonio Bei-ultimo si era intruso, e che a tali maneggi vi fu lune Udinese citato appo il Liruti (Scritt. voi. anco il Diplovatazio ( V. Olivieri Mem. p. xvn. iv. pag. 5i)i.) fu più d'una volta assessore del sopracitate ). Chi sa forse che lino d’allora nato Luogotenente dì Udine. Osservo eziandio che non fosse tra essi qualche seme di gelosia (1)? il Marini nel volume 1 degli Archiatri Pontilicii Nel i514 1’abbiam veduto collo stesso Diplo- (Roma 1784.1. p. 442, ) ricordando Gianfran-vatazio a riformatore degli Statuti di Pesaro; ed cesco Marenci rapporta un passo del Cardinal in fine dal carteggio che tenne Aurelio col Gioì- Santorio scrino nel 1572 in cui dice che per dani risulta evidentemente che vi fosse qualche medico del conclave allora tenutosi per la mor-disgusto fra di loro nel tempo della dimora del te di Pio v. fu scelto Teodosio Cerbelli ( o Cri-duca Francesco Maria in Venezia, quando il belli ) raccomandato dall' Alciato e da Aure-Diplovatazio a quest’epoca stessa era colà a far Ho Coperchio suo zio; e conghiettura che possa ancor egli la corte a quel principe. La concor- essere Valerio Superchio. Ma la conghiettura renza a qualche carica ne era certamente il mo- non può stare perchè Valerio Superchio del tivo principale. Tutto ciò per altro non dimi- 1.I72 era già morto da 82 anni; e non potrebbe nuisce punto la fama di uomini si celebri che netnmen essere Aurelio Superchio chq, come luminosa riscossero dai loro contemporanei, e vedemmo, del i556 non più viveva. — Il coai quali non detratta la ¡storica verità devesi gnome sarà in effetto Coperchio, e non Soper• sempre omaggio e venerazione. Non è ad om- chio, tanto più che un Paolo Coperchio dice il mettere come tra le schede Oliveriane trovasi Marini stesso di avere trovato nel ióg4 com-menzione di Aurelio cosi 12 Aurelio Superchi. missario della Camera apostolica. Podestà di Padova nel 1544? mr> come osser- • vò il Procaci, questa carica non ¡spettando che 4- Girolamo SurEiiCHio. a’ soli Veneti patrizii, è un manifesto errore; e forse potrebbe invece esservisi trovato in quali- Fu primogenito del medico Valerio. Sembra tà di cancelliere od assessore; se non che è an- che gli anni primi di Girolamo non sieno stati che ciò inverisimile, mentre egli in età allora molto morigerati, e che siasi messo nella via assai avanzata, non è presumibile che volesse chericale contra la volontà del padre il qualu correre la carriera degli impieghi pubblici ab- tanto nel codicillo i535 quanto nel testamento bandonando la naturai sua professione di avvo- 134° non parla di lui con molta estimazione, e (1) V Olivieri vi fa intervenire il solo Diplovatazio forse perchè ne sostenne la parte principale. Il Leoni non nomina nè il Diplovatazio, nè il Superchi ( Vita di F. M. di M. Feltro IV. duca di Urbino p. i55. Ven. Ciotti ) , e così il moderno scrittore ab. liatti nella sua Opera della famiglia Sforza P. I. p. 171. Roma pel Salomoni. Ma osserva il Procacci che a questi scrittori bastava in succinto raccontare la cosa. E non era verosimile che in una impresa che presentava non piccole difficoltà uno solo fosse bastante a superarle e a coronarla di buon successo. Aurelio dice che vi riuscì felicemente, come infatti l'esito il dimostrò = benché molti et diversi peri tempi passati se abbiano in parte voluto attribuire questa Opera . . . così egli nella sua supplica 0 memoriale a quel Duca. Da altra sua Lettera al cavaliere Pier Matteo Giordani suo suocero si conosce che Aurelio aspirava ad essere auditore o luogotenente di quello Stato soggiungendo : questo greco ( con tal nome in Pesaro s’intendeva comunemente il Diplovatacio ) voleva concorrere con mi e poi par un uccello - non voglio dir più oltra per non parer borioso eli’ io vi faccia ridere. E1 dhuca ha voluto ch’io staghi seco a tavola, che costui è crepato di doglia stando lì in piedi, e credo conservarmi un tal amore crescendo ( Lettera di Aurelio Superchi nella Oliv. T. II. 54- Pesar. N. \*6. p. 026 e seg. in data 2 ottobre i5a5 ). E chi è se non il Diplovatazio (il quale appunto in quei dì trovava si a Venezia, e faceva, come sì è detto, ancor egli la corte a quel duca Francesco Maria ), che \in questi passi non abbia voluto Aurelio ferire ? Dal complesso adunque di tutte queste cose sospettasi ragionevolmente, che qualche gelosia nata fosse tra loro, o per interesse domestico, 0 per qualsiasi altra pubblica causa.