cose reali dell’antichità, ma immaginazione ed. esecuzione di Giamruatteo Berabo. Ivi p. 55o. col. 2. linea 2¡7. Ferrari — Ferrara. Ivi p. 507. \engo assicurato dal nobile uomo Marco Magno che in questa chiesa di S. Maria Nova esisteva la seguente epigrafe. vincentivs tripo-ricu uercator hokoratvs fatta porre da Nada-lino suo figliuolo. Vincenzo mori circa 1788 ; Nadalino nel 1802. NELLA CHIESA DZ S. MARIA DELL’ ORTO Voi. n. p 220. col. 1. linea 2. All’ altare di s. Lorenzo Giustiniani sotto un’ antica pittura che lo rappresentava si leggeva : B. LAVREXTIVS ivstimanvs primvs PATRIARCA VENETIARV31 DIE Vili 1ANVARIIMCCCCLV. H1ERONTMVS A SANCTA CRVCE P. MDXXV. È riferita a pag. 29 del Libro: Summorum Sanctiss. pon-tificum ec. de B. Imu■ Justiniani vita testimonia. ( Ven. i63o 4. ), Viensi cosi a scoprire una pittura del Santacroce che forse più non esiste, e che probabilmente era collocata sul-1’altare del Santo in luogo della palla famosa dipinta dal Pordenone, che fu pur tolta da di là e posta fra’ quadri dell’ Accademia di Belle Arti. Ivi p. 248. col. 2; Il mio amico e colto uomo sig. Giacomo Ca-pitanio Vice delegato inTreviso nella bella sua Collezione di cose Veneziane conserva molti atti originali ed importanti del Congresso di Munster, nel quale splendidissima figura fece Alvise Contarmi. Ila la ducale di Commissione, e la relazione ch’egli ne fece al Senato; ha le lettere originali direttegli dall’imperatore, dal Re di Francia, dal Re di Polonia, dalla Regina Cristina, le quali assai dicono intorno alla bravura di lui uomo veramente celebre in Diplomazia. Interessanti sono pur quelle autografe scrittegli dal Cardinal Mazzarini e dai Ple-nipotenziarii eh’erano al Congresso di Francia e di Spagna. Fra questi atti sono a notarsi alcune proteste degli Ambasciatori di Francia e del Nunzio Pontificio, che pure negli autografi conserva il sig. Capitanio. Tom. III. 5o3 Ivi p. 008. colonna j. Di Basilio Zancarolo- aveva già scritto ui> articolo Giangiuseppe Liruti nel volume iv dei letterati Friulani; volume , che come ho detto altra volta è sotto il torchio, e di cui in breve tempo si spera il divulgamento per opera dell’amico mio sig. Pietro Oliva del Turco. Sebbene a p. 510 di quella stampa lo si registri tra’’ Friulani, non credo però che vi stia a proposito, giacché egli era nativo della Canea, come ho detto, e com’egli stesso s’indica nell’ opere Cydonius-re questo Cidonio non è cognome di lui ( come male suppone il Liruti p. 511. colonna 1.) ma è il paese dove nacque. Nondimeno si può perdonare a quel biografo questa licen» za, trattandosi che il Zancarolo dimorò lungo tempo Canonico di Cividale, e che si occupò delle antichità di quel sito. Si noti che la vita di s. Ermagora ha il luogo della stampa, il nome, e l’anno, come ho già indicato al nurn. 8» dell’ opere del Zancarolo. Ivi. p. 3o8. col. 21 Giuseppe Pasquali nostro concittadino ed amatore de’libri rari italiani fece ristampare nel gennaio i83o in soli dodici esemplari la Novelletta inserita da Carlo Zancarolo nel libro di Monsignor Giovio de’Pesci Romani da me indicato al nutu. 6. dell’ opere di Carlo. Ivi p. 3i5. col. prima e seconda. Due elegie di Paolo Ramusìo giureconsulto" il vecchio inedite, 1’ una diretta ad Angelo Fedele l’altra a Cassandra Fedele letterata nostra celebre figlia di lui, stavano russ. in uno stampato esemplare della Orazione latina detta da Cassandra 1’ anno 1487 nel Ginnasio Patavino in laude di Bertuccio Lamberti canonico di Concordia. Questo esemplare era posseduto dal-l’ab. Giuseppe Gennari celebre patavino, come da una delle sue lettere mss. (Vedi a p. 4i* 42. dell’ opuscolo Vita di Cassandra Fedele scritta da Maria Petrettini Corcirese. Venezia 1814. stamp.Pinelli.Q.y Paolo Ramusio poi è ricordato anche nel libro Foenix D. Petri Thornasii Ravennatis. Venetiis. 1565 a p. 14. Ivi pag. 821. in nota 8. Il sig. Antonio Calafà di Cologna che ho so» pra ricordato mi comunicò un breve arbore della famiglia Maccachiò di Cologna, cui ipettava Tomaris, che fu moglie di Paolo Ra- 6.5.