56» SANT’ ha detto, che quel Matteo de Rivetti è autore delle scolture ; ma il fecit può adattarsi anche alla epigrafe, e può essere il Rivetti un poeta e non uno scultore, tanto più che i tre fratelli che abbiam veduti al num. 2. i quali furono gli architetti e scultori della Cappella ponno essere stati anche del sepolcro, lo poi non sarei lontano dal credere che invece di refettis, o di zet'ertis si leggesse rej'ertis notissima famiglia Milanese, di cui l’Argelati a p. 1186 del T. II. Bill. Scriptor. Mediol. recando il sepolcro di un Ambrogio de Revertis 1604. Egli non ha ricordato questo Matteo Referti, ma forse Giuseppe Dossi Milanese, il quale stava scrivendo la biografia degli artefici Lombardi ne avrà avuto qualche notizia maggiore dietro la menzione che di questo veneziano monumen* to aveva fatto il cavalier Cicognara nel Voi. 2, p. 177. della Storia della scultura. Il Cornaro ha anche qui preso sbaglio nell’avere creduto che in questa Inscrizione sia taciuto il nome del Boiihomeo (1. c. p. 190 ) ; ma questi non è che [quello stesso BosnoiiEo Boiiromeo che vedemmo al num. 1. 5. C. HOC IÀCET ILLVSTRI CONCLVSVS MARMORE THOMAS QVI DE TALENTIS CLARVS SED CLARIOR ALTIS ARTIBVS INGENII IV-STIS CLAR1SSIMVS AVTEM MORIBVS ET VITA PROPRIO TESTATVS VT ERE ELENA HANC MARIS INCOLERET SEDEM SANCTIS-SIMVS ORDO MONTIS OLIVETI MERITIS NVNC CONGRVA SVMIT. SVFFRAGIVM FER SANCTA VIRO PRECIS HELENA TANTO FAC QVE PARENS HORVM CONCRESCAT AGMI-NA FRATRVM. Due case c’ erano in Venezia, per quel che dicon le cronache, di questo cognome Talenti. L’una dell’ ordine patrizio estinta già fino dal 1281 in un Luca Talenti; l’altra dell’ordine cittadinesco, ed era di ricchi mercatanti, alla quale spettava Tommaso. Questi nel 1397 con suo testamento ordinò che fosse trovato un luogo nella diocesi Castellana, 0 Torcellana, dove costruire, se già costrutto non fosse, un Monastero in cui passassero ad abitare monaci Olivetani. Assegnò settemila scudi d’oro per la spesa, cioè duemila per la costruzion della fabbrica, e per comperar libri, calici ed altri necessari utonsilì; cinquemila poi per il mantenimento di almen dodici frati. Volle poscia che fossero a loro donati tutti i suoi libri, onde chiusi in un armadio con catene di ferro fossero gelosamente custoditi, nè per qualsiasi motivo di là allontanati (1). Aggiunse però nello stesso Testamento, che se non fosse piaciuto di eseguire in ogni sua parte questa sua volontà, tanto i danari, quanto la libreria dovessero in vece essere distribuiti in Bologna ad un Collegio di Studenti. Volle da ultimo, morendo, essere sepolto in questa chiesa. Frattanto Gregorio XII. (1) Nelle Carte del Monastero che leggonsi nell’ Archivio Generale cì Frari abbiam il punto del Testamento del q. Tommaso Talenti in data 22 settembre >097: Item dimitto fra-tribus Montis Oliveti ¡tal'cis et caltolicis legatum infrascriptum distribuendum in hunc 1110-dum, videlicet quod per dictos meos comissarios reperiatur locus seu monasterium in aquis Gastellanae aut Torcellanae Diocesis jam constructum vel construendum de volun-' tate et consensu nostri Ducalis Dominii qui locus auctoritate apostolica impetranda tam per ipsos fratres, quam per comissarios meos seu alterum per eorum partem conferetur et transferetur in dictos fratres Monti Oliveti.... in quo quidem legato volo quod expendan-tur due. seplem millia aurei... Item dimito omnes meos libros scientificos numero circiter centum quincjue volumina nunc deposita in una capsa penes moniales s. Mariae de Celesti-bus de Venetiis dictis fratribus Montis Oliveti ponendis in uno armario dicti monasterii relorruandi cura catenis affixi ut sunt illi fratrum predicatorum sub davi prioris dicti monasteri!. Qui libri seu ipsorum aliquis modo aliquo vel ingenio nunquam possit alienari, vel extra conventum mitti sed bene parari exemplum probis viris intra dictum armarium volentibus ex eis aliquid exemplare. Il lalenti poi collo stesso suo testamento lasciò un legato di ducati 5o annuì da darsi a tin Lettore di Filosofia. La cosa abbiamla nelli Diarii del Sanuto ( Vol. XXXI. p. 160 ) dove sotto il dì 9 agosto i52i riporta una Parte presa in Consiglio in occasione delict partenza per Cipro di Sebastiano Foscarini dottore e lettore di Filosofia. Comincia '• Fu posto per sier Antonio Trum procurator, savio del Gonsejo con sit che per il testamento fosse