S. APOLLINARE insorti, il re Ferdinando raccomandogli i ne* poti fino alla sua fuga in Cicilia : ristabilite le cose coll’aita de’Veneziani (anno i4g5 1496)1 essere stato l’Arrigoni adoperato dal succeduto re Federico come segretario all’epistole: ma per fuggir la nuova guerra, essersi ricoverato a Venezia facendo viaggio con Francesco More-«ini allora oratore nostro a Napoli : in viaggio aver sofferto naufragio, perdute le sostanze: poscia spedita la moglie in Brescia alla casa paterna; dove un fratello maggiore da trenta anni addietro aveva manomesso il patrimonio comune. Qui narra 1’ Arrigoni altre familiari disgrazie, e torna poi a dire dell’ opere sue così : interim multa variaq. composui: vertiq. in latinum praeter tria opuscula: quae modo dono dedi civitati nostrae praeterq. prae-sens poema lyricum quod ve strae offero amplitudini, duos aulem dialogos totos panegyri-cos: alterum vestrum, alterum brixianicurn, quos maximis elucubraram vigiliis, una cum aliis omnibus foeturis meis vis adversariorum abstulit informatori nostro: quo nil unquain indignius visum , nec deinde quicquam un-quarti ullis potui recuperare precibus, ut non parum quaestus Sun de Jatis mihi plus aequo adversis. Il poemetto cb’ egli chiama ingenti mei primitias, comincia: » Illustres Venetos et clarum nomen eorum « Et gesta multa et inclyta » Adsis, Marce, mihi dicturo carmine; quando « Evangelista magnus es. » Quando figurabas alati membra leonis 11 Qui caeteris jure imperai « Quando tu custos vigil es : tu deniq. tutor « l’erpetuus urbis caerulae » Hoconusest’ingens, hoc nostris viribus impar « Et cui facile succumbere,. » Si non suppetias; etc....... Diede relazione di questo Codice anche il eh. Morelli a pag. x54 della Bibl. Latina Na-niana • 2 CONF11ATR.ES SCHOLAE CORPORIS 1 CHRI-STI EREXERVNT AN. MDC. I SVB FELlClB. AVSPICIIS ! DOMINI HORATTI DK GABVRR1S GVARDIANI 1 AC DOMINI AN-TONll DE CRVCE AV1CARII i NEC NON BAR- 249 TOLOMAEI DE BOZZETTIS SCRIBAE | VNA CVM S0CI1S 1 MDXCVII. DIE XV. MARTI! La prima parte di questa inscrizione sta scolpita sopra 1’arco della Cappella maggiore; la seconda parte è ivi sotto sui pilastri, doppia. Il Cornaro lesse Gaburiis, e Rozzetis, malamente. Essa è riportata infedelmente anche nel giornale del Clero, anno 1799- pag. 54- La Scuola del SS. Sacramento in questa chiesa fu eretta l’anno i5o6 adì a5 marzo sotto il piovano Iacopo Grasolari, compagni essendone Leonardo Dapoco, Leone Sansoni, e Natale di Accenti. Del 1602 a’ la di agosto Pietro Marci-lian del fu Giacomo giuspatrono della Cappella dedicata a s. Catterina conceduta a Giorgio Marcilian da’preti fino dal ll\l\Q, fece rinuncia solenne di essa Cappella a’confratelli della Scuola del Sacramento onde ne usassero nelle loro funzioni, col patto eh’ egli vi potesse erigere la tomba di casa Marcilian. Nel 1620 poi a’ 29 gennajo, il capitolo de’ preti fece cessione alla Scuola suddetta della maggior Cappella perché collocato fosse in essa il Santissimo, « la Scuola si assunse di fabbricare Tallar maggiore e tutti gli adornamenti che fossero neces-sarii. Tanto rilevasi dalla matricola originale della Scuola stessa. 3 D. O. M. 1 EXPECTANTES BEATAM SPEM I MIC CIÑERES | HIERONYMI IACOMINI DE TVSCVLANO | PROCVRATORIS IIVIVS EC-CLESIAE | ET QVINTILIAE EIVS DILECTIS-SIMAE VXORIS 1 AM ANTIS SIMORVM IN PAV-PERES 1 QVIESCVNT | MOESTISSIMVS BAR-THOLOMEVS FIORI EX TESTAMENTO | ET ILLIS ET SIBI POSTERIS AC HEREDIBVS 1 HANC SECVNDAM DOMVM PRAELEGIT DONEC TERTIA VENERIT. 1 ORATE PRO EIS. | DIE IV. MENSIS DECEMBR1S ANNO 1745. Giacomini-Fioui- Lapida sul pavimento da me letta. / D. O. M. | CIÑERES | ANDREAE MAZZOCCO SPIRITVS REDITVM. I IN NOVISSIMA TVBA EXPECTANTES QVIESCVNT 1 IN HOC TVMV-LOl HEREDIBVS ET SVCCESSORJBVS SVIS PARATO 1 ANNO 1692. DIE PRIMA OCTO-