SANTA MARI tarius venetus accepi praesenti die xxi i/ien. martii i55i. E dice. Vog/io che il mio corpo sia sepulto in giesia di S. Alaria ''Maior et voglio che m. Vicenzo mio mando fasi far la mia sepultura nella qual sia messo il corpo mio et delq. m. Ziachana di Bruni mio mando; e benefica il monastero. Ma qui mi si porge buona occasione di no minare alcuni letterati scrittori della patrizia casa Longo, sebbene altre lapidarie memorie avremo a trovarne. 1. Antonio figliuolo di Francesco q. Francesco Longo patrizio veneto, del iSag amino* gliossi in Laura Nani f. di Bernardo q. Giorgio. Fu del Consiglio di X., e fra gli elettori del doge Francesco Venier nel i5j4-, e del doge Girolamo Prioli nel 15.19. Mori del 1Ì67, e il suo ritratto era dipinto dal Tintoretto nella Sala del Maggior Consiglio. Questo Antonio lasciò copiose memorie intorno alla guerra che ebbe la Repubblica nostra contra i Turchi del 1507; lavoro stimabile per la esattezza de’ fatti, per la libertà dei sentimenti, e segnatamente per la diligenza in riferire le opinioni de’pa-dri, siccome ha già osservato il chiarissimo Marco Foscarini. "Vero è però che il codice il quale in più esemplari conservasi nelle nostre Librerie (1) intitolato : Commentarli della Guerra del 1 hùj. tra Sultan Soliman impera dar de' Turchi, e la serenissima Signoria di Venezia, non fu esteso da Antonio, ma si da un suo figliuoli) il quale ebbe il grandissimo merito di conservare e ridurre in buon ordine le sparse notizie lasciate dal padre suo Antonio. E non solo di ridurlo in buono ordine, ma altresi di trasportare nella lingua d’ Italia le aringhe che nel dialetto di Venezia avea scritte Antonio ( per quanto ha notato il Foscarini. p. a'ii. Lett. Venez. ) . Il figlio cosi nel proemio dell’ Opera sua scrive: Non si può fare maggior servizio a questa repubblica che conservarla in buon trattenimento con Turchi, et mi sono confirmato in questa opinione da poi che cominciai ad entrare nei consigli secreti r anno 155 1. ec. .. • Et se quello che ho udito dalli vecchi et praticato, et che ho letto nel- A MAGGIORE 431 le historie mi fa discorrere nel modo suddetto quello che ha scritto M. Antonio Longo mio padre dell' ultima guerra fatta con Sultan Solimano Canno mdxxxfii. et delti trattamenti di quei tempi non certamente per scriverne histo-ria, ma per tener nota di quanto passava alla giornata per sua memoria et per farsi con s) Jatti avvertimenti più cauto nelli maneggi del Governo, mi ha stabilito in credere che C unico rimedio de nostri mali sia conservare la pace con Turchi, la qual cosa perchè si possa più chiaramente conoscere ho deliberato metter insieme tutto ciò che molto diligentemente allora scrisse mio padre. L’ esemplare descritto dal Foscarini ( p. 180. nota 229. ) non era partito in Ire libri come altri che ho veduto. Chi poi fosse il figliuolo che queste scritture cosi pulitamente ed oratoriamente distese, l’opinione comune fa che sia Nicolò, siccome ha pur osservato il Foscarini ; ma è certo che fu Francesco, secondo le genealogie di M. Barbaro ( codice diverso da quello genealogico che ricorda il Foscarini ). Antonio ebbe due figli so- li, l’uno nominato Marc’Antonio, 1’ altro Francesco. 11 primo era nato del i55B, e il secondo del liag. Abbiam veduto testò che il figlio raccoglitore degli scritti di Antonio era entrato nei . O f t O m • 1 • • Consigli secreti del i5.»i ; quindi non può essere stato Marcantonio che del i55i. non avea semon se anni io. circa; ma bensi Francesco che di quell’ epoca avea anni 22., e poteva benissimo essere già a parte de’ segreti consigli. In secondo luogo fralli Nicolò che allora vivevano trovo due, cioè Nicolò figlio di Giovanni q. Nicolò ; e Nicolò figliuolo di Antonio q. Nicolò. Ma nò 1’ uno, nè 1’ altro può essere stato il redattore delle memorie di Antonio. Non il primo, perchè era figlio di un Giovanni , e non di un Antonio; non il secondo , giacché questo Nicolò era nato del 1551. dunque non poteva far parte de’Consigli di quell’anno; inoltre Antonio padre di questo Nicolò era figliuolo di altro Nicolò , e si è veduto che Io scrittore de’ Commentarii è Antonio figlio di Francesco. Che in effetto il padre di Antonio avesse nome Francesco, lo dice egli medesimo (1) Nella Marciana ne abbiamo più esemplari parte perfetti, parte imperfetti. 1 perfetti devono cominciare con una prefazione o proemio che principia : Li successi delle guerre fatte in diversi tempi .... e termina a far star l’inimico nei termini suoi. Vten poscia tOpera la quale comincia: Nella capitolazione di Napoli fatta l’anno 1555. ... « termi-na et li travagli della guerra sono il veneno et la rovina sua. Gì!imperfetti ommettono tutto il proemio, principiando colle parole: Nella capitolazione di Napoli . • • • T<*. HI. 56