SANTA MARIA MAGGIORE 465 Notisi clie ¡1 vescovo di Caorle Giulio Su- Veneziane, non ¡spettava alla famiglia di cui perchi, di cui più d’una epigrafe abbiamo fralle lin ora ho detto; ma era Mantovano. » larese et passate le contagìonì, et questi mali pestiferi o con licentia o senza, purché li sii 5» certezza di levar li nostri corpi con le casse da sant' Ariano (dall’ Isola di sant’ Arian jus-« patronato della famiglia ) et metter ne la sepoltura qui da farsi prima a san llieronimo, a come ho detto le doi casse, e con tal certezza di poterle levare da sant' Ariano fabrìcar la a sepoltura, a che non credo nàscerà difficultà perche Iulio mio sta solo posto per mezzo la a cape Ila di sanC Ariano in terra asciuta . . . » ( e ciò tanto gl’ interessa, che se non si potessero trasferire i corpi di lui e di Giulio non vuole che le monache abbiano alcuna mansio-naria nè emolumento di sorte nè anniversario nel dì di sant’ Ariano, ma che in cambio si compri un fondo a Torcello, o contorni che dia ducati sette all’anno di frutti, e si consegni il fondo a un prete che celebri la messa ogni domenica a sant’Ariano ).. . . « Lasso a Ales-n sandro mio fratello, cioè alla sua pula per agiuto del suo maritare li campi di Settimo che a Iulio mio possedeva .. , » ( dispone poi dei suoi beni posseduti tanto nel dominio Veneziano, quanto nel dominio Pesarese. E quanto al Collegio Superchio dice: u Fati li asse-a gnarfienti per li legati su la Ceca in quanto si può, fata la sepoltura et altre spese, et su-a plito alti lassi, consignata la casa, et le terre-di Settimo, si vendìno tutti li mobili, argenti et y> antiquità et il credito dii banco Delfino et con li denari che sono in scrigno al presente da » le monache di san llieronimo che sono vicino a i5oo ducati tra cechini et scudi, si faci a una investitura in padoana, se si può, vicino a padoa, se non dove si può, et desiderarla » vicino a Conselve sperando se vivero qualche giorno poter unire quel chericato che ho lì an-n cora a questa opera degna che vorro si faci come dico qui seguentemente et questa investitu-»* ra sii in doi cose. Una in un fondo et possessione di fruto per il vivere quotidiano, l'altra in « una caseta in padoa se bene pagassi un poco di livello et per il principio basterò habbi doi « camarete et una cucina et luochi poi da vino etlegne in loco aiegro con un poco d’horto se a si può et non molto lontana da le scuole dove voglio stiano doi scolari almeno, ma tre et 4 et « sei secondo la entrata per loro vivere, et di spese di boca non altro et salario di sua mas-n sara che li governi et si chiami il Colleggio di Superchii facendoli sopra la porta la institu-« tione et fondatione fata da llieronimo Superchio prot. aplico prevosto di Pesaro con belle » parole latine et dicano fondato e dotato se bene non /¡avessi altra entrata che dii chericato « unito, perchè unendolo in vita mia forse che ne unirò un altro se ben menore, et non faro » altra investitura se non de la habitatione in padoa, che questa voglio si faci La prima cosa, ti et se io vivo qualche giorno insdtuita che haverò la mansionario in S. llieronimo et fata la « sepultura vorro comprar tal casa et un fondo quale sempre sera pronto a la unione se li che-m rici non seranno uniti, et che altramente io di tal fondo non havessi fata altra delìberatione, j; pero la mia intentione et determinadone e questa et ordino che nel resto quanto al modo a per stabilità perpetua, et che non si alteri la mia intentione nè li abusi lasso il carico alli « commissarii prudenti. Dico dunque che voglio li scolari doi o più secondo la forza de l’ en-« trota che ci sera siano de doi famiglie a eguale eledone et norninatione l’una di casa de’ aSuperchi, et è la mia, et l’ altra de casa Bici, et così mancando un scolaro de casa Super-» chia o per morte o per finir sui studii o per voler far altro subito se ne metti un olii tro de casa Bici et non possino stare in quel collegio più che anni sei in tutto et finiti vadi-a no via a le lor case dando luogo a chi succederà. Et voglio possino studiare in che professi sione vogliono pur che siano de le tre o di legge, o di arte et di medicina ovvero di filosofia, a et se prima vogliono humanità nanzi atendino a queste scn contento, ma non per più di a doi ani continuando al fine de li ani sei ne le altre 5 professioni ditte perchè non intendo « che sotto specie de studiare si venga a solazo per avanzare le spese sei ani, et a ciò si sop- ii pia 1’ ordine et stato de le doi famiglie per cognidone de li successori susseguenti dico che « li presentì de Superchi sono oltra di me che son di chiesìa tre altri fratelli ms. Alexandro » che ha figliuolo suo ms. Ascanio eh' è morto questi dì che ne ha ancora lui, et ms. Tiberio « che non ha figlioli, ma ne potria bavere. Altri non ci sono di Superchii. Qui prosiegue a dire come devono succedere per ayer titolo di esser posti nel Collegio, e mancando la linea Tom. IH. 6o