»4 SS. FILIPPO ra,-un pane, ed un santo; e queste reciproche obblig izioni convalidaronsi con pubblico istro-mento 20 aprile i5y8. Nella visita che fece della chiesa il primicerio Giovanni Tiepolo 1* anno i6o4> trovato avendo nel pavimento una lastra di marmo con epigrafe dilla scola de se-oioi ri ordinò che detta lastra tosse rimossa e levata, ovvero che la fraglia facesse una dichiarazione che per dette lettere non pretende di acquistare alcuna proprietà nella chiesa, ma di godere del solo uso dell’ altare e della tomba . I Segadori dell’ arsenal il cui istituto è quello di segar legnami per la costruzione de’ navigli, eran veneti, dello stato, ed anche esteri. Eran ammessi però nell’ arte i soli discendenti da capimistri, e diventavano pur essi capimistri dopo il garzonato che durava soli tre anni. L’ origine della loro riduzione in corpo è anteriore al i445 : e all' epoca 1797 n’ erano ascritti ao4 Pei lavori pubblici dipendevano dal reg gìmento dell’Arsenal; e pei lavori privati dal- li Provveditori alla Giustizia Vecchia. Eravi pure la fraglia de’ Canteri o Cartoleri. II primicerio Giovanni Tiepolo suaccennato fece erigere da’ fondamenti o ristabilire un vecchio altare in venerazione de' Ss Filippo e Giacomo e s. Giustina. Questo altare 1’ anno i(Jo8 fu dal fiettor Contarmi sopraddetto concesso alla Scola de' Cartari o Cartoleri ossian fabbricatori di carte da gioco; arte unita a quella de’ dipintori de’ quali in altro luogo parleremo. Anche la fraglia degli Osti qui aveva residenza; ma è ignoto in qual tempo e con quali condizioni siastata introdotta . Ognun che avesse voluto assumeva l’abboccamento delle Osterie, coll’obbligo di consumar la promessa quantità di vino. All’ epoca 1797 n’ erano d'ascritti nell’aite n. 1 ¿5, e n. ao erano le Osterie nell’ isola di s. ¡Marco e Rialto. Per l’impresa delle Osterie dipendevano da' Governatori dell’ Entrate, e per le vendite dal Magistrato della Giustina Nuova e da! Collegio de'VII Savj. Era qui Ja scuola degli hró< rati, o frutta]qp-!i, cui con solenne islromento del 1501 fu concesso F uso di un altare. La scuola de Parti-ero, p Batti-oro stipulato aveva alcuni patti nel ]6o5 col Rettor Conta-rini» ina per non essere stati assentiti dal Doge cedasi che non abbiano avuto effetto. La fraterna de’ Cala/ai parimenti avea me mori 11 negli atti di questa chiesa del iGió. Di queste tre arti avverrà di parlare in altri luo-gfci- F:.mlinunte eravi anche la scuola dv'Bar- E GIACOMO l/ieri da essi eretta in onore de* Ss. Cosma e Damiano; ma essendone cresciuto il numero, nè potendo essere sepolti ,nel Cimiterio di questa chiesa perchè s’era ridotto a pubblica strada, implorarono di potersi trasportare nella chiesa di santa Maria de’ Servi ; ed i Decemviri annuirono con decreto 2:> settembre 1465. Vedi le Inscrizioni di s Maria de’-S ervi al num, ai5- e Flaminio Cornato (T. XII. p. a3i.). Queste particolari notizie ho ricavate da un* opera manoscritta ed inedita di Francesco rPo~ deschini dettala dopo la metà dello scorso secolo XVIII, e intitolata Della Dignità de'Procuratori di san Marco, la quale da amica persona mi fu data a esaminare per questo 0 par altri argomenti. 1 2 QVOS SPEGTAS PRIMTCERIOS EX IIS VIiVS A LOYSIVS DIEDO T1BI SPECTANDOS PIA MENTE CVRAV1T MDCIT. AT SI HVIVS QVI P1UMVS A IO ANNE BADVARIO VENETO DV-CE DCGCXXIX IIANG OBTINVIT DIGNITA-TEM ET ALIORVM QVI AD MCLXXX VSQVE ANNVM EXTITERE NEC EFFIGIES. NEC NOMINA CONSP1CIS EA SCITO OMNIA EDAX TEMPVS CORROSISSE. AL IIS ANTIQVITATIS SOL ERTI A AB EO EREPTIS HOS TANTVM IDEM ALOYSIVS FINGENTE PAVLO DE FRESCHIS TI 131 OB OCVLOS EX ORDINA PROPOSVIT La dignità di primicerio fu istituita dapprincipio per la cappella del ducale palagio allorché circa gli anni 809, 810 fu la sede del doge trasportata da Malamocco a Rivoalto. Eretta poscia l'anno 829. 85o la Basilica di san Marco venne la dignità stessa trasferita in questa chiesa, e d’ allora in poi Primiceriidi san Marco appellaronsi i soggetti di cotal grado insigniti . Quanto al vocabolo Primicerio che in sostanza significa Capo di un ordine, cioè il primo notalo in cera, od in taccia, veggasi il f'ucange nel Glossario. Di questa carica de’ Veneziani parlarono il Cornato ( T. X. 179. ec. ), il Sandi ( T. I, p. 5ó8 e altrove ) il Me-schinello ( T. III. 5. ec. ), il Tentori (T. IV. 299. e altrove) il Galliciolli (IV. 171 e altrove) e T Orsoni ( Patriarchi Ven, p. 45'"’ ) ed altri a’ quali può avere ricorso chi più minute notizie bramasse; mavenendo a’particolari di questa inscrizione, il primicerio Lvici Djfdo (del quale terrò {avella nelle epigrafi dell’ Isola del-