SANT’ ANGELO Epigrafe sul piano della pila battesimale bel* le Torri. Però può escusarlo lissima con bacino di parangone. Fu poscia trasportata nella chiesa di s. Stefano per le cure del piovanoD. Luigi Angeli, e vedesi nella cappella della famiglia Contarmi. Del Gaeta ni al num. 01. 83 MCCCCLVI1 M.MARCO . DE | FVRI. FECIT I E scolpita sulla base del campanile , rasente terra; ma oggidì resta coperta dalla piccola bottega che vi è d’ intorno. È curiosa la storia che del campanile precedente a questo trovasi nelle nostre cronache. L* anno j4-55 per difetto de'fondamenti era il vecchio campanile alquan* to pendente verso il campo di s. Angelo, quando un ingegnere Bolognese abilissimo nel drizzare non solo, ma anche nel trasportare coteste torri da un luogo all’altro si esibì di drizzare questa, togliendo dalla parte opposta a quella verso cui pendeva, il terreno. Accettatasi la proposizione, diede egli mano all’opera, e drizzò il campanile, il quale cosi durò dritto per lo spazio di un giorno e di una notte. Ma nel di undici (altri dicon 17) dicembre sull’ore 10 precipitò sopra il tetto de’vicini frati Agostiniani di s. Stefano, atterrando parte della chiesa di s. Angelo, e alcune stanze del dormitorio de’ frati, colla morte di due (alcuni dicon altri) di essi. La cosa è anche testificata dal Sabellico ( de situ urbis lib. II. p. 89. ). Recta procedit via ad Angeli phanunt. nova hic turris. velus quae ibifuerat subita ruina non sine plurium pernicie noctu repente corruisse dicitur ; quin et tertio abbine anno item noctu e coclo tacta adeo omnibus pene lateribus concussa est : ut res sit in prodigium versa : sed latera subito instaurata. Giustamente ha conghietturato il chiarissimo nostro Don Iacopo Morelli già bibliotecario della Marciana che quell’ architetto Bolognese, di cui nelle nostre cronache non trovasi il nome o il casato, fosse Aristotele figliuolo di Fioravante Bolognese del quale a fungo parla il Tiraboschi ( Le//. 1tal. T. VI. parte V. pag. i564 e seg. ediz. Veneta i8a5) . Vedi il libro del Morelli Dibliotheca Manu-scripta Graeca et latina. Bassani 1802 pag. 414. 415. Veramente 1’ essere cosi tosto precipitata questa nostra Torre toglie in qualche parte alla gloria che, giusta il Tiraboschi, si è dovunque acquistata Aristotele di Fioravante spezialmente col trasportare da luogo a luogo ’79 il non avere la pratica della particolar maniera con cui si git-tano le fondamenta e si erigon le fabbriche in questi siti paludosi. Vedesi chiaramente che il Fvri fu chiamato ad erigere il nuovo campanile nel 14^6. Altre opere col suo nome qui in Venezia io non conosco. Una lunga epigrafe sta in pietra al di fuori di questa Torre nella sommità respiciente lo stesso campo di s. Angelo; e mediante l’ajuto di un cannocchiale ho letto cosi : xps. rex. venit. ih I PACE . DS . HOMO | FACTVS. ESST ( COSÌ ). SVB tvvm PKEsimvM con Trai | tirs . sancta . dei. GEN1TR1X | NOSTRAS. DEPRECATIOS. NE | DESP1CIAS. IN. NECES1TATIBTS | SEP A PECVL LIBERA NOS SE-PER | VIRGO BENEDICTA .... | DOMINE EX AVVI ...... I 84 QYOS VIVENTES DILEXIT VT DIGNO DE-CORARENTVR SEPVLCHRO PETRVS MAR-C1IESIVS HOC DAVID I. V. D. RENATOQ. FRATRIBVS ET SIBI AC P. V. P. MDXCIX. Marchesi. Questa epigrafe si ha dal Palfero. Di questo cognome ne vedremo parecchi nel corso dell’Opera. 85 M. S. IO ANNI ANDREAE LVCADELLO I. V. C. QVONDAM MATTEI CVM TER TI A ET QVAR-TA VXORVM ET CAROLO FJLIO ET SVC-CESSORIBVS. OBI1T ANNO. 1617 27- OCTO-BRIS . A HIERONIMO FRATRE ORDINE EIVS ORDINATA. Lltadello. Anche questa sta nel Codice Pai* feriano. Il cognome Lucadello, Lucatello, Lue atei lìt Locate/lo ec. è comune alla nostra città come a quasi tutte le italiane, e ne troviamo parecchi nelle lapidi nostre. É incerto peraltro se tutti sie-no Veneziani di nascita quelli di tal cognome che abitarono in Venezia e che in \ enezia pubblicaron opere. Uno degli antichi veggo essere Bonetto Lo-catello prete Veneziano e stampatore alla fine del secolo XV, e al principio del XVI. Egli imprimeva molte volte a spese del nobile Ottaviano Scotti cittadino di Monza, leggendosi queste parole alla fine dell’ Oratore ai Cice* rone stampalo con commenti di Vettor Pisani