SANTA MARIA NUOVA 294 Voi. I. ). Ma il Foscarini ( p. 43, 44 ) dice essere incerto, se veramente il Contarini siane stato lettore, perchè opponesi all' asserzione del Sansovino il silenzio del Fancirolo, dei Tommasini, del Mantova e di altri. Però la sopraenunciata orazione del contemporaneo Nicolò Barbo, credo, che possa togliere il dubbio. Nella sala del Maggior Consiglio il Contarini aveva la sua effigie unitamente a quella del figlio suo Francesco, vestiti ambedue all’uso antico de’ dottori, in sottana dì broccato, con manto di porpora, e bavaro d’ermellini (Sansovino Lib. Vili. p. i5i tergo ). Oltre i citati autori, è ricordato Nicolò Contarini anche dall’ Alberici p. 65. da Paolo Morosini. Storia. Lib. XIX. p. 4a5: dal Ver-(Uzzolii. Storia. Lib. XIX. p. 420: dal Ftorelli. p. 248 ec. Noterò altri due più moderni Nicolò Contarini. Il primo figliuolo di Marino da San Marciliano, che fioriva del i63o. Di questo Nicolò poche sono le notizie; mi è noto solo che nel libro di Tommaso Roccabella intitolato il Principe deliberante (Venezia 1646. 4 ) v> ® iti principio l’idea di quest’opera estesa da Nicolò Contarini di c. Maria patrizio Veneto ; cosi da un mss. Catalogo io raccolgo. Sono incerto poi se questo Nicolò sia quel desso, di cui fa menzione Giannalbèrto Fabrizio nella Bibl. mediae et injìmae latinitatis. T. II. Lib. VI. pag. 157. dicendo: Minucii Felicis et Nicolai Contareni philosopliemata de fato, no-tulis quibusdam illustrata, in Justi Sinceri parergis Germaniae editis Wismariae ijify. 8. parte prima: Vero è che questo secondo Nicolò esser potrebbe quello di cui fa ricordanza Giampietro Crescenzi nella Corona della Nobiltà d’Italia p. 95. voi. II. cioè: Nicolò del fu Girolamo ha mostrato ancor egli quanto sia grande in lui l’arte del Governare, la vanità della lingua, la pratica della Istoria, e la Comosgra/ìa. Fiori del i656 circa. Il secondo Nicolò Contarini, non so poi se della classe patrizia, è autore del seguente libretto : Opera profittevole e necessaria cavata dall’autore dall’esperienza d’una larga pratica per migliorar et conservar la laguna di Venetia data in luce per solo zelo d’uni-versal sollievo et conservation de posteri per rottima introdutione e miglioramento che si farà dell'aria, oltre il benefitio della Laguna. Milano per Ambrogio Randellati. 1676. 4- Dopo un avviso a’ Lettori vi è la dedicazione del-l’autore al serenissimo principe, e la sottoscri- zione non è che N. C. ma da’cataloghi della nostra Libreria- Marciana rilevasi che queste iniziali spettano a Nicolò Contarini. L’opera è un compendio tratto da molte scritture pubbliche, e particolari dell’autore diretta a una riforma per il miglioramento della Laguna col Porto di Malamocco; si riporta a tante altre sue scritture nel proposito ; riferisce deliberazioni del Pregadi ; massime e precetti di antichi Ingegneri ec. 9 . IOANNI GVSMATIO ET BERNARDINO I EIVS NEPOTI PLEBANIS HAEREDIBVS I ET SVC-CESSORIBVS 1 MDLIIII. Sta sul pavimento poco lungi alla precedente. Giovanni Gusmacio, oppur Gusmaci fino dal 1480 era piovano di questa chiesa, e contemporaneamente Arciprete di Monselice. (Còrna-ro 11.233). Di lui troviamo menzione nel principio dell’opera Nosce Te impressa dal Jenson nel 1480, fra quelli che ne approva4’on la pubblicazione : Ego Joannes Gusmaci de-cretorum doctor archipresbyter Montis silicis ac plebnnus Sanctae Mariae Novae de Venetiis supr a scriptum opus .... vidi et totum perle-gi ec. come, ho accennato anche nelle epigrafi della Certosa (Voi. II. p. 85.). In un Codice miscellaneo in 4 to descritto dall’Ab. Gennari in una lettera all’ab. Don Jacopo Morelli 26 Novembre 1 776 che vidi manuscritta, stava una elegia Johis Gusmatii Veneti decr. doc. plebani S. Mariae Novae ven. in Antonium Longum detr. doct. plebanum sci Eustachii. Bernardino GusMazio suo nipote per parte di fratello era canonico di S. Marco. Nel febbrajo i5>4 «1. v. cioè i5i5 fu eletto piovano di santa Maria Nuova; e mori del i566, sendo vissuto nella carica anni circa cinquanta, come dall’archivio della Chiesa trasse il Corna-ro (II. 233. XIV. y3). Questi è rammentato anche nella epigrafe num. 26. 10 M. ANTON. F. Q. 1 M. ANT. NIGRONT I SIBI SVISQ.HAEREDIBVS I V. P. I MDXC.IX.NON. MAII. L’ ho Ietta coll’altre sul suolo. Palfero ha scritto NEGBONr, ed ba ommesso mdxc. ix. tìok*