la Marciana, attribuito a Leandro da Ponte, e creduto comunemente il più somigliante che esista. Il signor Papadopoli ha fatto dono del modello in gesso di questo busto al celebre storico sig. Botta, il quale sta occupandosi nello scrivere la Vita del Sarpi, al quale oggetto il Papadopoli stesso è intento a fornirlo degli occorrenti materiali = Nella erudita Opera del Consigliere Aulico, presidente dell’ I. R. Tribunale di Appello di Milano sig- Mazzetti intitolata Cenni Storici sulle antiche Relazioni iva le città di Cremona e di Trento (Milano 1051. 8) a p. 97 in nota veggo ricordata, un’ Opera inedita in confutazione della Storia del Concilio scritta dal nostro Sarpi, ed è in otto volumi in foglio intitolata: Osservazioni di Bernardo Fiori sopra l' ¡Ustoria del Concilio Tridentino scritta da Pietro Soave Potano. — Il chiariss. sig. A. Bianchi Giovini di Capolago partecipa al chiar. sig. Bortolomeo Gamba, che la Tipografìa Elvetica ha in pensiere di dare tutte le Opere del Sarpi, cominciando dalla Storia del Concilio Tridentino in un volume in 8.vo compatto come le edizioni del Passigli di Firenze. Il sig. Giovini pensa di dividere il testo per libri e paragrafi come ha usato il Couraj'er. Nelle annotazioni un diligente e giudizioso •confronto con quella del Pallavicino e il confronto di ambedue coi monumenti del Concilio Tridentino pubblicati da Iodocus Leplat. Delle note del Courayer ammesse tutte le teologiche, e varie delle critiche o satiriche che «ono pericolose a’ lettori cattolici, e perniciose per la storia del Sarpi, conservate le altre massime le istoricbe «he sono testimonj di quanto lo storico dice, e finalmente riportati, dove occorra, i canoni degli altri Concilii generali che o confermano o sono in approssimazione con quelli del Sinodo Tridentino, s II padre Giovanni degli Agostini in una nota di suo pugno nella Cronaca cittadinesca dei Gradeni-go, art. Canale, dice : 1648. Un bastardo di Casa Canal Veneziana scrisse molte Ope-re politiche, tra le quali l'Opinione come debba governarsi la Repubblica di Venezia falsamente attribuita al p. Paolo Sarpi. = Finalmente dirò, che parecchie Lettere autografe di Fra Paolo dirette al vescovo che fu di Belluno Luigi Lollino girarono in questi ultimi anni per varie mani. Avendone io stesso dagli originali potuto copiare sei, per gentile permesso dei possessori, le fo qui di pubblico diritto; avvertendo che quand’ io 1’ ho trascritte erano, la prima presso il nobilsig Roner Vi- So 7 ce-Delegato di Padova ; la seconda appo il sig. Bartolommeo Gamba; la terza nella Marciana, la quarta appo il conte Marcantonio Cor-niani ; la quinta e la sesta nella Marciana. 5 E per non mostrare ignoranea dirò che il benemerito illustratore delle patrie storie conte Domenico Al moro Tiepolo possede un manu-scritto di Lettere familiari intitolato: Copia di Lettere di fra Paolo Servita Veneziana, Consultore et Theologo primario della Repubblica di Venezia scritte al signor Antonio Foscari-ni ambasciatore per la detta Repubblica appresso il re di Francia, et anco ad un certo Rossi francese, nelli anni 1608, 1609 e 1610. Il Codice è cartaceo in foglio piccolo di pagine 146 numerate. Comincia: Per l'altro Cor-riero V. E] bavera inteso, termina con una lettera latina Vale. Venetiis 17 augusti 1610, e colla tavola delle lettere. La copia sembra fatta dopo la metà del secolo xvii. Le lettere non serbano alcu n ordine di data, e sono senza indirizzo alcuno, da Venezia però , all'infuori di una che è datata da Padova io Maggio 1610. Ventuna son dirette a un personaggio cui si dà il titolo di Eccellenza, diecisette a uno che ha quello di Signorìa, quattro poi non hanno alcuna indicazione. Nel principio del codice avvi un quinternetto cartaceo che contiene la copia di quattro lettere e di un frammento di lettera poste per ordine di epoca, le quali già sono inserite nella copia suddetta. Questo quinternetto comincia. L'eccessivo freddo, termina che noa saranno svegliali pìk, e veramente. In tutte le lettere sono 42> nove dell’anno 1608, die-cineve del 1609 , e quattordici del 1610. Dirò primieramente essere certo che il frontispizio ossia il titolo di questo codice è di diversa ulano da quella che ha copiate tutte le 42 lettere, ed è di quella stessa mano che aveva cominciato a copiare le quattro lettere per ordine di data, e che vi ha fatto alcuni cambiamenti, interpolazioni, e molti nota bene con interlineamenti a’ passi non favorevoli a’ cattolici. Dirò in secondo luogo che questo codice è copia o in tutto oin parte di uno che è rammentato dal Cardinal Pallavicino. Questo Cardinale nel capo a. pagina cento, ediz. 1792 voi. 1. della Introduzione alla storia del Concilio di Trento riferisce alcuni periodi di Lettere o scrìtte di mano di Fra Paolo, oppur con indizii e prove ( dice egli ) riconosciute per sue, dirette a Francesco Castrino Ugonotto; e afferma che furono comunicate da Roberto Ubaldini Nunzio allora in Parigi a Paolo V, il quale di suo pugno fece