382 SANT’ ELENA Pietro Loheo^o fu figliuolo di Alvise procu- lora armate quindeci galere, e fatti quattro so-rator q. Paolo detto il Grande, e nel 109') eb- praccomiti, dei quali uno era Giorgio Loreda* be a moglie Campagnola Landò q. Vi tal q. no fratello del nostro generale ( Sanuto 90®. Pietro (Alberi Barbaro). Instituito di buon’ Morosini Paolo p. 3g4- %5. ). Accresciuta ora da suo padre Alvise, ed esercitato in ogni l’armata con altri legni, il Loredano venne ai-genere di arte militare terrestre e marittima, le mani col nimico, e riportò nel di 29 maggio del i/ji 1 ai a3 di giugno fu fatto capitatilo in 1416. segnalata vittoria a Gallipoli, colla scon-Golfo col titolo di generale, ardendo allora la iitta dei Turchi, e coll’acquisto di iS galee, guerra nel Friuli contra il Re di Ungheria ( Sa- cioè galee sei e galeotte 9. Fece il Loredano in nulo, col. 856) ; anzi il Cappellari ( Campldo- cotesta occasione prendere Georgio Calergi ri-glio mss. ) dice che era in quell’anno uno dei belle della Signoria nostra, ferito di più pia-provveditori in campo. Reggeva nel Tre- ghe, ed a grandissimo onore lo fece tagliare a vigi come podestà e capitario ( Burckell. pezzi sulle poppe della sua galera. Rimase pe* Comm. p. 549 ). Nella Dalmazia 1’ anno rò ferito lo stesso generalissimo Loredano. Una fu mandato provveditore con grandissima fa- lunga lettera sua in volgare, che minutamente roltà unitamente a Lorenzo Cappello ed a Vi- tutta questa giornata descrive in data da Telale Miani. Giunti a Zara, dubitando degli Un- nedo a’ 2 di giugno 14*6, sta nel Sanuto dalla gheri che minacciavan di venire a impadro- colonna 901 alla 909. Vedi anche 1’ Egnazio nirsi della città, fecero gittar giù l’Arsenale, e ( Exempl. 270. 271. ed. i554)- Questa celebre fortificare il castello del Porto colla sua catena, vittoria è descritta ezandio da Francesco Guari-Indi per maggior sicurtà cacciarono ai confini no in una lettera sua dei 4- luglio 1416 ricor* fuori di Zara alcuni cittadini sospetti, e cosi data dal Foscar ini p. 241. nota 44- U Guarino dalle altre cittadella Dalmazia ( Sanuto. 889 ). decanta questa rotta, come la prima, che i cri-Nel febbrajo 1416 fu dal Gran Consiglio per stiani dessero ai Turchi, e paragona il Loredan iscruttinio promosso il Loredano alla carica di a Claudio Marcello, che primo insegnò poter capitano generale del Mare contra i Turchi, i vincere Annibaie (1). Di cotesta vittoria fu allo-quali volevan venire a Negroponte. Furono al* radala partecipazione a’Principi, e nella doiue- (1) Non soltanto questo Francesco Guarino (se non c’è equivoca nel nome ) ma eziandio il celebre Guarin Guarino Veronese, viene descrivendo con molti elogi a Pietro Loredano questa vittoria in una sua epistola doctissimo Viro Poggio secretano Apostolico la qual comincia : Ex iis literis quas nuper tum ad me tutn ad alios dedisti ( Codice cari. sec. xr. nella Marciana num. cxxrn classe xi. de'latini). Egli dice Petrus ab ipsa ferme pueritia sub Lodovico patre clarissimo ac fortissimo viro eruditus mox in terre-stribus navalibusque pugnis exercitatus . *. . auctoritatem, prudentiam, fortitudinem, inte-gritatem reliquasque virtutes omittam .... In comittendis vero pugnis felicitatem res qua de agitur abunde testatur. In qua illud Caesaris de vincendi celeritate suo vendicasse iuri visus est veni, vidi, vici. Nam helespontum un Kalas. iunii ingressus cum de turchorum classe nuntium accepisset ulterius an navigans iuxta Gallipolim oppidum nobile navales ho-stium copias triremibus Lyburnicis, et myoparonibus instructus et ad confligendum para* tissimus offendit. . . ec. Ricorda pure con laude in questa epistola Georgio Loredano fratello del nostro Pietro: vir prudentissima ac strenuus Georgius Lauretanus frater qui pau-cis ante diebus ferocissimo* ac audacissimos praedones munitissimis myoparonibus maria infestante» intra Cycladas collato marte superarat; e intorno a questo Georgio che mori del 14» 1 in armata contro a' Turchi il medesimo Guarino scrisse una epistola, e una Orazione funebre ricordate a pag. 477 e 488 della Sammicheliana. La Orazione esiste anche nel sudd.o codice Marciano num. cxxru. e comincia. Maxima pars hodierno die ; la quale Orazione fu malamente dal patrizio Girolamo Ascanio Molin attribuita a Leonardo Giù stiniani, e quindi malamente inserita tra quelle di patrizii a patrizii nel voi. 1. 12, delle Orazioni ec. Venezia. Pepoli 1795. 4- L)a ultimo notasi che il Guarino ha un'altra Orazione in Elogio di un Pietro Loredano intitolata: Oratio ad Populum Veronensem in lau-dem rectorum Francisci Bembo et Petri Lauretani citata e dalla Sammicheliana p. 489, e sulla di lei autorità dal Rosmini Vita di Guarino li. 14 a ) » ma non avendo veduta