SANTA MARIA NUOVA 534 18. Lettere volgari di mons. Paolo Giovio da Coino Vescavo di Nocera raccolte per mes-ser Lodovico Domenichi, et nuovamente stampate con la tavola. In Venetia appresso Giovan Battista e Marchion Sessa f. in Q.vo. Non v’è data sul frontispicio, ma la c’è in fine: mdlx; dedicate dal Domenichi a Matteo Montenegro gentiluomo Genovese da Fiorenza primo aprile i56o. Altre lettere del Giovio trovansi in alcune Raccolte di quel tempo. Per esempio. Nella Raccolta fattane da Antonio Manuzio (Venezia Aldo 1554. 8. Libro secondo) a pag. 59.71; e nel Libro terzo (Venezia. Aldo i564- 8) a pag. 175 176. 177. 178. Nel Libro primo delle lettere facete raccolte dall’Atanagi (Venezia 1382. 8.) dalla pag. 69 alla 101 inclusive sonvi trentatre lettere del nostro Giovio; e nel libro secondo delle stesse lettere facete raccolto dal Turchi (Venezia 1570. 8.) dalla pag. 5. alla p. 21 inclusive sonvi sette ( e una del giovane Paolo Giovio datata da Fiorenza 27 maggio i553). Fralle Lettere di xin Uomini illustri raccolte da Tommaso Porcacchi (Venezia Vidali 1576) sonvi sei e stanno dalle pag. 148 alla 158 inclusive. Nella Nuova scielta di Lettere di diversi fatta da M. Bernardino Pino (Venezia 1574.8.) ve ne sono tredici del Giovio cioè nel Libro primo a pag. 015. 537; nel secondo a p. 3g; nel terzo a pag. 206. fino 225 inclusive; nel quarto a pag. 313. fino 320 inclusive. Nelle Lettere di Principi (Volume Terzo. Venezia. Ziletti 1531. 4.) a pag. 29 ve n’ha una. Notisi però che tra le dette ve ne sono di ristampate ; e che le trentatre raccolte dall’Atanagi mancano nelle Lettere del Giovio impresse nel i56o. Un’ altra lettera del Giovio scritta al Cardinale Ippolito de Medici in data di Como i5dicembre i553 fu pubblicata a pag. 323. 324 del Capo vii ove si parla delle Lettere di burla da Pamfilo Persico nel libro del Segretario (Venezia 1620. 4 ) e dice di averla tratta dall’autografo esistente ne'mss. della Libreria Lolliniana di Belluno. Egli la trovò fra alcune Scritture di Pierio Valeriano che fu suo segretario, e la pubblica perchè è in ogni sua parte ripiena di burle. Comincia. lo toccai la mano a Caronte-. Del vescovo Giovio quattro lettere a M. Pietro Aretino stanno nel Volume II. delle lettere di diversi all Aretino p. 36 e seg. (Venezia Marcolini io52.); come poi molte dell’Aretino, al Giovio trovansi nella Raccolta delle lettere del- l’Aretino. Le Lettere del Giovio, dice Ap, Zeno (Fontan. II. 181) scritte in vario genere assai pulitamente sono la maggior parte sparse di varie notizie ora ¡storiche, ora letterarie che interessano i leggitori, massimamente nelle cose in quel tempo maneggiate e avvenute. Molte anche servono a dar più lume ai libri della sua istoria. Quelle che sono dettate in istile faceto e piacevole, intramisehia-te di quando in quando, con molta grazia, di certe maniere latine popolari, e burlesche, han difficilmente chi le pareggi. Tanto il Porcacchi nel suo vocabolario aggiunto alla Fabbrica dell’ Alunno (Venezia 1684 fol.) quanto il Bergamini nelle Voci Italiane (Ven. 1745) e nella Scelta d’immagini (ivi 1762) non che il Gamba nella serie degli scrittori di purgata favella allegano per modello le Lettere del Giovio. 19. Dialogus de Viris litteris illustribus, cui in calce.sunt a Adita e Vincii, Michaelis Angeli, Raphaelis Urbinatis Vita e ( sta a pag. 2251. del Voi. VII. del Tiraboschi, edizione Veneta 1824- 8. ). 20. Pauli Iovii episc. Nucer. De humano victu epistola ad Felicern Trophinum antistìtem Theatinum et Inscriptio Coenationis. Accedimi Io. Bapt. Iovii aemulationes italicae ac notae. Novo-Comi 1808. Typis Caroli Antonii Ostinelli. 4-to. Il frontispizio italiano è il seguente: Lettera dì Paolo Giovio vescovo di Nocera sul Vitto Umano a Felice Trofino vescovo di Chieti, ed Inscrizione sulla Sala del pranzo. Si aggiungono le traduzioni italiane e le note di Giambatista Giovio. Il traduttore dedica il libro a Benedetto Francesco FlaminioGiovioTridi Rezzonico Guardia d’ Onore suo figliuolo. 21. Un epigramma latino di Paolo Giovio in onore di Giano Coricio il quale aveva eretto una Cappella nella chiesa di s. Stefano di Roma sta nel Registro K. II. del Libro Co-ryciana, Romae Ó24. 4-to. 22- Testìmonium de verissima ac adtnir abili viriate olei compositi contra pestem et omnia venena . de quo . iussu Clementis VII. pont-max. periculuni fecere viri clariss. Ramai in Capitolinis aedibus . anno . m.d xxih1-mense augusto. Opuscolo assai raro che sta nella Marciana ( Misceli- in 4.to N. 667 )> che non veggo ricordato da altri, quando non fosse quel desso che alla sfuggita coll’ ann° 1-T23 ricorda il Tiraboschi in una nota ( $10’ ria. voi. ni. p. 1204. edis. Veneta 1824)1