SANTA MARIA NUOVA il Bembo nella sopracitata lettera (Zucchi. HI. 247)- In quest’ anno medesimo i55g era stato ballottato bailo a Corfù, ma non rimasevi; il che fa dire al Bembo Cardinale che quelli che hanno tolta Corfù a suo nipote non gli potranno torre la virtù e il valor suo. (Leu. V. pag. aa5), Del i5/fi era stato nominato luogotenente a Udine, ma per motivi di parentela non accettò il carico, avendo in cambio accettato il reggimento di Capodistria. Da questo passò a quello di Verona negli anni 154-5 i544> pel quale è grandemente encomiato in una lettera da Girolamo Fracastoro diretta al cardinal Pietro Bembo da Verona a’ 12 settembre di quell’anno i5^4; lettera che non si contenta soltanto di narrare i beneficii a quella città dal Bembo fatti, ma scorre per tutte l’età della vita di lui filosoficamente ragionando sulle di lui vicende e sulla fortuna che sembra essergli stata fedele compagna nelle azioni. (Lettere di Principi. Voi. III. p. 84)- Nel i546 trovossi capitano di Famagosta ( mss. Reggimenti), ove, se-condochè narra Marco Guazzo nella Cronaca (p. 4*5 tergo, ediz. i553 fol.), facendo con diligenza scavare in più luoghi per abbellire la città, scoperse fra i molti marmi nel i548 il sepolcro di Venere, conosciutosi per le lettere che v’ erano intagliate e nulla dal tempo corrose. 11 qual monumento egli fece recare nel mezzo della piazza di Famagosta, e in luogo eminente tra due colonne bellissime collocare. Del i552 era capitano in Candia ( mss. Reg-girn. ) . Avanti la chiesa di san Salvator nella città di Candia vi è una fonte che fu fatta fabbricare da Giammatteo Bembo quando fu ca• pitanio in Candia, e quivi è posta una bella statua antica senza testa; e la pietra ove si sogliono pubblicare i bandi era un ara antica ottangola di marmo bianco bellissimo. Cosi Onorio Belli vicentino nella descriz. di Candia, ricordata da Ap. Zeno in una nota mss. in un esemplare della lettera di Pietro Bembo al nipote Giammatteo i564 8. esistente nella Marciana. Fu rettore a Brescia nel i56o ( mss. Reggimenti) e quivi pure studiossi di abbellire la città allargando la piazza dinanzi al palazzo di sua residenza, e aprendo una nuova strada (Zucchi Lettere. I. pag. 076). L’anno appresso i:>6t venne eletto provveditor generale in Cipro, ma se ne dispensò ; e avrebbe eziandio il Bembo sostenuto il ducato di Candia nel 15€>4 cui era stato eletto in luogo di Marco Grimani, se per la sua grave età non avesse chiesto dispensa. (Corn, Creta sacra II. 426). Fu per al- tro in quest’ anno 1064 scelto con altri sétt« giudici ad esaminare le operazioni da farsi sul fiume bile ( Zendrìni. Meni. Storiche. 1811. Voi. I. p. 269). E non senza ragione perchè anche in proposito di acque intendentissimo era il Bembo. Il Ziletti dedicogli, come vedremo, il Trattato del Piccolornini sulla grandezza della terra e dell’ acqua, perchè il Bembo è particolarmente intendentissimo di queste cose del-l’acque e si fattamente che molti di coloro che T hanno per sola e principal professione loro si gloriano di confessare che più acquistano da un ragionamento 0 discorso di luì, che da lungo studio ed esperienza eh' essi vi facciano per se stessi o con molti altri. Era stato poi frammezzo a’detti officii, Governatore dell’ Entrate, Consigliere, Decemviro ; e tutti i magistrati sostenne con grandissima sua laude. Narrasi, fralle altre cose, che ancor fanciullo si andasse spontaneamente a metter dentro in Padova assediata da Massimiliano al tempo della Lega di Carubray, e che per solo favor della fortuna scampasse da più d’un manifesto pericolo al quale s’espose per far conoscere il valor suo e l’amore verso la patria. (Lettere di Principi p. 85.) Egli stesso racconta che essendo capo di XL fu autore di una deliberazione che fece il Senato contra l’opinione della maggior parte del Collegio, la quale portò la conservazione non solamente dello stato nostro, ma di tutta Italia, cioè, quando fu risoluto che Luigi Pisani colle genti fiorentine e con quelle che si trovava avere dovesse andare nel regno di Napoli, e che il duca di Urbino si rimanesse di qua. (Zucchi. Lettere. III. p. 248) E non solo verso la patria, ma verso anche agli amici si dimostrò pietoso, a segno d’esporre la propria vita; specialmente quando essendo ancor giovane volle salvare Marco Michieli suo amico il quale pieno di mal talento volendo assalire a S. Giuliano il procurato!- Molino, uccise il figliuo- lo. per lo che essendo fuggito, e cercando di nascondersi non v’era amico nè parente che pur volesse riceverlo la notte in casa, per lo timore del bando e delle pene gravissime imposte; e il nostro Bembo solo il ricevette e con tanta prudenza adoprossi che non lo lasciò perire. (Lettere dì Principi 1. c.) Ma già tutti i contemporanei rendono amplissima testimonianza del suo sapere ne’ maneggi politici, e nelle cose specialmente del mare facendone chiaro indizio le galee sforzate, armate dalla signoria per ricordo suo. Era intelligentissimo delle fortificazioni militari, per lo che furono quasi sem-