66 sce come da noi le ortiche e i cardi; sono sugosi e molto' dolci, sebbene un po’ scipiti. 1 « frutti di mare » sono conchigliette d’ogni specie che il mare lascia sulla sabbia durante il riflusso; ognuna contiene un pezzo di materia carnosa e vischiosa, che si mangia viva, mentre si dibatte nel guscio. « 11 cibo principale a Napoli sono i maccheroni, non solo per il popolo, ma anche per i « galantuomini », e non mancano mai sopra la tavola. E non senza ragione, perchè la pasta nutrisce meglio il corpo sfinito per il continuo sudore prodotto dal clima ardente, e non presenta gli inconvenienti del nutrimento a base di carne in luoghi caldi. « Nulla è più comico del vedere i lazzaroni quando mangiano i maccheroni. Si siedono attorno- a una scodella, in mezzo1 alla piazza, padre, madre e figli, l’uno in grembo all’altro : ognuno prende una manciata di maccheroni bollenti, e li alza più in sù che può, rovescia quanto può il capo, volge gli occhi al cielo, e poi si lascia cadere i maccheroni, come lombrichi, uno a uno, nella bocca spalancata, e li inghiotte senza masticarli ». « « A propos » di maccheroni, ti devo- dire quello che mi capitò la prima volta, a Napoli. ;( Venendo da Salemoi, davanti a Pompei due cavalieri salirono nell’omnibus accanto a me. Scambiai qualche parola con loro, e sentii con piacere che erano, come me, gente di lettere. Mi si presentarono : uno- era don Orazio Franzo, palermitano! l’altro don Serafino Wagner, tedesco di Berlino. Anch'io dissi il mio nome e la mia patria, e naturalmente, come dicono i Tede-