73 in origine al torrente vulcanico, o formati col tempo dall’ammucchiarsi delle ceneri. « Sulla cima chiamata « delle Ginestre )>, la regione del ginepro, dove si trova l’eremo di San Savatore, scendemmo dai « ciuci » (sic), entrammo nella cella del frate e scrivemmo il nostro nome e la patria sul registro che ci fu presentato, per sapere chi fossimo, e perchè, se avessimo mai avuto voglia di imitare Empedocle, non fossimo costretti a fare scalzi l’itinerario verso il Tartaro. « Poi rimontammo sugli asini e salimmo fino al luogo chiamato « Atrio del cavallo », proprio ai piedi del cono formato esclusivamente di lava pietrificata, morta, senza il menomo segno di vegetazione. « Di lì rimandammo i » ciueii » (sic) all’eremo, e insieme con una guidla di nome Giuseppe, salimmo, per un sentiero serpeggiante in mezzo alla lava, per 45 minuti, in una solitudine spaventevole, triste e d’una solenne imponenza, fino al margine del grande cratere, sulla cima, all’altezza di 3660 piedi sopra il livello del Mediterraneo. « Dal regno della distruzione e della morte, dove agiscono continuamente le forze sotterranee a renderlo sempre più spaventevole, correvo con l’occhio sul mare, gremito d!i isole e di migliaia di barche, e poi sui dintorni della paradisiaca Campania, e non potevo saziarmi della bellezza della natura, splendida, contemplandola da quel luogo triste e senza vita. « Il cratere del Vesuvio ha la forma d’un berretto col fondo appiattito, come una gigantesca caldaia, dal cui centro soffia il cratere attuale, circondato' da scorie accumulate per un’altezza che eguaglia i margini esterni