81 deva a precipizio- giù per le ondate, che lottavano- accavallandosi l'una sull’altra, e noi, dopo- aver buttato fuori anche le viscere, si giaceva sui letti chiusi da cancelli per non cadere sul pavimento della nave, sempre inondata d’acqua» (1). Calmatasi la burrasca, partì la mattina del 22 settembre e la sera sbarcò a Marsiglia. Con questo- viaggio lasciò la terra e il mare italiani, ma il ricordo del bel paese, delle cose viste e vissute non l’abbandonò mai. Durante le sue peregrinazioni per il mondò egli vi trovò tesori d’arte italiana, Italiani che vi diffondevano- il bel nome d'Italia, oppure cose che gli ricordavano la terra e la gente italiane. 9. Dopo un viaggio attraverso Grenoble, Chambéry, Ginevra, Berna, Lucerna, Schaffhausen, Baden-Baden, Stoccarda, Francoforte sul Meno, Berlino e Königsberg, arrivò a Pietroburgo (marzo 1843), dove ebbe l’impressione di trovarsi in una specie di fortezza militare, perchè « come ho detto di Roma, che del pubblico delle strade il novantacinque per cento sono preti, così si può dire di Pietroburgo che il novantacinque per cento sono soldati » (2). A Berlino ebbe occasione di sentire il famoso tenore italiano Rubini nei « Puritani », nel « Pirata » e nell’ « Otello- »; con la sua voce quasi soprannaturale, egli mandava la gente in estasi, o Mi dicono che ogni sera gli son stati pagati 800 talleri dal Municipio e 200 dal Re, tutte le volte che ha cantato a Ber- (1) Cfr. Ibidem. (2) Cfr. Ibidem, p. 188.