— 45 — « L’Italia dovrà spendere per la sua marina da guerra la metà di quanto spende la Francia » (*). Questa formola determina il limite minimo della forza navale che permetta alla Italia di contrastare alla Francia il dominio assoluto del mare ed impedire quelle invasioni che minacciano l’esistenza nazionale. Noi fummo e siamo perfettamente concordi coll’ autore della formola poiché la forza dell’ armata italiana deve essere determinata rispetto a quella francese, essendo la Francia capace di esplicare la massima offensiva per la correlazione che assumono le invasioni continentali e quelle marittime. Nessuna altra potenza europea, da sola, può minacciare l’Italia così gravemente quanto la Francia, e l’Inghilterra stessa non potrebbe da sola, mediante invasioni, menomare la nostra integrità nazionale. Le obbiettività assolute, non quelle relative o complementari, determinano quindi il limite minimo della nostra flotta quando il suo compito sia circoscritto principalmente ad impedire le invasioni marittime, nel quale caso la sua forza deve essere compresa fra la metà ed i due terzi della flotta francese a seconda che 1’ armata nostra ed il teatro d'operazione soddisferanno, per caratteri e preparazione, al compito difensivo. L’impreparazione del bacino idrografico, rendendo facile al nemico il blocco della nostra armata, ed a questa assai difficile la contesa del dominio del mare ne deriverebbe la necessità di accrescere la potenzialità dell'armata, special-mente se questa non fosse dotata di eminenti caratteri strali Argus - La forinola navale italiana - 1898.