— 118 — 1.° Eccedenza continua e crescente delle spese sulle entrate in tutti i bilanci dello Stato, dei comuni, delle famiglie ; 2.° Incapacità di provvedere coi risparmi all’incremento della ricchezza nazionale e privata; 3.° Necessità di fare fronte alle passività colle alienazioni ed ipotecazioni ; 4.0 Perturbazioni, conflitti e disordini nazionali e domestici, derivanti da uno stato di squilibrio e bancarottismo economico ; 5.0 Tendenza dei governi e dei privati alle azioni ed imprese arrischiate, congestive, delittuose per eludere le situazioni difficili e le crisi incalzanti; 6.° Tendenza a mascherare con esteriorità, fasto, chiassosità, ciarlatanerie, spavalderie le false situazioni economiche ; 7.0 Degradazione morale dello Stato, dei Comuni, del-l’uomo, della donna nel conflitto continuo fra la realtà e la finzione, col terribile corollario della corruzione della prole. Questa degenerazione morale, benché possa considerarsi un fenomeno generale europeo, è specialmente latino; e non potrebbe negarsi che le condizioni dell’ Italia siano peggiori di quelle delle consanguinee nazioni, non esclusa la Spagna e forse nemmeno la Grecia. Il bilancio economico ci aveva costretti a classificare l’Italia per la penultima fra le sette grandi nazioni europee, considerando che le grandi risorse ancora intatte della Russia le consentiranno un rapido incremento economico, ed il bilancio morale ci costringe a classificarla addirittura per l’ultima.