— 43 — cati non significa ne implica, come a molti piacque affermar^, rimanere passivamente in agguato di una occasione propizia che forse non si presenterà mai. Se quest’occasione propizia non si presentasse, cioè non avvenissero grandi invasioni, il sistema difensivo avrebbe raggiunto, per solo effetto di minaccia, il suo principale obbiettivo. È ben vero che il nemico, non potendo conseguire questo potrebbe scappricciarsi contro la costiera con grave danno materiale e morale dell’Italia, ma..... chi non ha pane butterà via anche la polenta che pure gli servirebbe per vivere? Non è questa occasione di discutere le modalità, più o meno efficienti, della guerra navale, solo ci preme affermare che il sistema di guerriglia o di crociera non implica passività, non esclude il combattimento, ma anzi esige una grande attività, secondo quanto prescrivemmo circa l’impiego della flotta, nel servizio di vigilanza, di difesa e di controffensiva. È dunque necessario mantenere il contatto col nemico ed esercitarne dovunque il controllo, per essere in grado di parare alle offese più minacciose ed esercitare la rappres-saglia e la controffensiva. Questo compito esige di mantenere in costante attività di crociera almeno sei navi, riunite o divise, con un relativo complemento di vedette per la trasmissione degli avvisi ed il buon funzionamento del servizio di crociera. Non sarà questo certamente un facile compito e potrebbe anche generare gravi pericoli quando non si disponesse di navi più veloci e di basi di operazione opportunamente situate, ma quando si posseggono due buoni centri strategici, come Maddalena e Messina, ed una buona piazza di rifugio