— 13 — terra nell’anno trascorso (1898) varava 153 mila tonnellate di naviglio militare, gli Stati Uniti 56 mila, il Giappone 47 mila, la Russia 29 mila, la Francia 25 mila, l'Italia non ne lanciava in mare che 3 mila, rimanendo così la quattordicesima nell’ordine di produzione del naviglio da guerra. Benché questo fatto possa considerarsi ecc ezionale, per la vendita avvenuta di due incrociatori, ciò non pertanto, tenendo conto delle navi attualmente sullo scalo e del tempo impiegabile alla loro costruzione, può ritenersi che la media dei prossimi tre anni non oltrepasserà le 15 mila tonnellate, mentre la Francia oltrepasserà le 60 mila e l’Inghilterra le 120 mila tonnellate annuali di produzione. Questa pericolosissima situazione provocava quindi quel-l’apostolato degli scrittori marittimi che si accentuava intensamente in questi ultimi anni e che aveva per iscopo : i.° Dissipare una eccessiva e funesta fiducia della Nazione nella potenza della armata; 2.0 Spingere la Nazione ed il Parlamento a risoluti provvedimenti, adeguati alla gravità della situazione europea ; 3.0 Insinuare nella coscienza nazionale il sentimento della grande influenza dell’ armata sui destini presenti e futuri dell’Italia; 4.0 Dimostrare come la situazione internazionale, per la nuova tendenza alla solidarietà ed alla espansione coloniale, dipenda sempre più dalla influenza del potere marittimo. Per effetto di questa propaganda, alla quale contribuirono specialmente il Manfredi, il De Amezzaga, il Morin, il Man-