lidità dell'esercito e noi crediamo che l’organico di dieci corpi risulti effettivamente in eccesso alla nostra capacità contributiva, perchè l’Italia non ha certamente la possibilità di avere attualmente un bilancio militare di cinquecento milioni, fra esercito e marina. I grandi disavanzi dei bilanci, dal 1880 al 1892, furono in parte dovuti ai grandi incrementi dei bilanci dell’esercito, che da duecento salirono a quattrocentocinquanta milioni, portando la spesa militare, fra esercito e marina, ad oltre i seicento milioni. Tali disastri finanziarii non debbono rinnovarsi, e perciò la spesa militare deve essere contenuta nel limite di trecento milioni per 1’ esercito e centocinquanta per la marina, spese ordinarie e straordinarie comprese. In questi limiti possiamo avere un buon esercito organizzato su otto corpi, un rachitico esercito su dieci corpi, ma non possiamo in alcun modo persistere in un organico di dodici corpi d’ esercito. Quell’ organico ci costrinse a raggiungere bilanci di 400 e 450 milioni, escluse le spese d’impianto dei due corpi d’ esercito accresciuti, ed avere ciò non pertanto una forza di esclusiva apparenza e di nessuna solidità. Le successive riduzioni del bilancio peggiorarono ancora le già pessime condizioni, che furono ripetutamente esposte in Parlamento, e che tutti conoscono, senza avere il coraggio di troncare una situazione disastrosa. II Goiran (*) espose, coi dovuti temperamenti e riguardi, queste condizioni di cose, ed il suo grido di sgomento e (*) Goiran - Del rinnovamento militare in Italia - 1893.