— 143 — rispondenti unità della milizia attiva, per modo che si ottenga il massimo affiatamento fra le truppe sotto le armi ed i quadri che le dovranno successivamente inquadrare ; 9.0 Mantenere per il Genio, gli Alpini, le milizie di Sardegna ed i servizii speciali, quegli ordinamenti che fossero giudicati più convenienti ; 10.° Conservare per la cavalleria la ferma speciale, migliorandone la qualità con una parziale applicazione delle disposizioni vigenti per i carabinieri reali ; 11.° Mantenere il sistema di reclutamento nazionale, se giudicato indispensabile, oppure adottare un sistema continentale e peninsulare escludendo sempre quello misto, il quale se agevola la mobilitazione di pochi giorni, compromette gravemente la solidità dell’ esercito. Molti altri criterii direttivi si potrebbero fin d’ora enunciare, ma questi ci sembrano sufficienti a tracciare lo schema generale del riordinamento, onde procediamo ad esaminare i miglioramenti militari, finanziari e morali che da questo progetto parrebbero derivare. I vantaggi da carattere militare direttamente conseguibili sarebbero, salvo errore, i seguenti : i.° Mobilitazione immediata di sei corpi d’esercito, i quali opererebbero lo schieramento strategico alla dichiarazione di guerra, quando fosse provveduto e preveduto adeguatamente alla situazione politica; 2° Massima solidità militare derivante dal permanente effettivo di guerra, escludendo le conseguenze della integrazione dei reggimenti con elementi eterogenei che non conoscono i loro superiori, i loro compagni e forse nemmeno le armi di cui dovranno servirsi, evitando il pericolo di dovere