— 123 — Il debito pubblico costituendo una intangibilità e le spese militari una imprescindibile questione di esistenza debbono avere la precedenza su tutte le altre questioni che non implicano una ragione di onore e di esistenza. Il debito pubblico, tenendo conto della riduzione al 4 %, importa una annualità di circa 500 milioni cui aggiungendo 100 milioni di spese vitalizie ed altro si avrebbe un totale di 600 milioni di passivo per spese intangibili. I bilanci militari, hanno variato fra 550 e 450 milioni, e ritenendo possibili riforme organiche, che consentano di consolidare 1’ esercito e la marina in più giusto rapporto, si può stabilire che il bilancio complessivo militare non potrebbe discendere al disotto di 450 milioni, comprese le spese straordinarie. Rimarrebbero adunque 600 milioni circa disponibili per gli altri bilanci. Prendendo per base le tabelle comparative riportate dal Cerboni e dal Ferroglio, e ritenendo che la ripartizione dei bilanci speciali non varia sensibilmente, si avrebbe per i diversi Stati la seguente classifica delle percentuali dei singoli bilanci, riferite al bilancio generale delle entrate e cespiti ordi-narii, escludendo i proventi straordinarii dovuti ad alienazioni di patrimonio, e le partite di giro che non costituiscono una vera attività del bilancio.