Nessuna nazione può avere la sicurezza assoluta dei suoi domimi coloniali, se continentali; l’Inghilterra sola può averla per i suoi dominii insulari, peninsulari e costieri; ma tutti gli altri Stati non possono avere che una sicurezza relativa, e fra questi primeggia forse l’Italia la quale più della Germania e della Francia stessa potrebbe avere un dominio coloniale, quando avesse un potere marittimo che consentisse adeguate esuberanze oltre quello indispensabile al compito difensivo. La situazione internazionale europea tende ad un equilibrio sempre maggiore e 1’ adesione della Inghilterra alla triplice le darebbe una stabilità sufficiente a consentire un lungo periodo di pace, se non di disarmo, ed un grande sviluppo di dominio coloniale, ma l’intervento di nuovi Stati e di grandi marinerie nel consorzio mondiale rende possibili nuovi sistemi di alleanze extra-europei, il cui potere militare sarà essenzialmente marittimo, onde le flotte tendano a divenire sempre più gli elementi determinanti e risolutivi delle future alleanze. La nuova situazione mondiale, che va di giorno in giorno affermandosi, consiglia quindi di non affidarci troppo alle presenti alleanze, per quanto riguarda l'espansione coloniale; di non avventurarci troppo in imprese alla cui tutela non basti il potere militare nazionale ; di impegnare il meno possibile la bandiera e la dignità della nazione; di preparare con amore i mezzi della espansione, cui non mancheranno certamente in avvenire le opportunità di affermare il loro potere con vantaggio e decoro della Patria. L’Inghilterra, anche nei tempi delle maggiori audacie, fu sempre prudente e preveggente, e quella sapienza di Stato che essa imparò da Venezia fu e dovrebbe essere ancora patrimonio italiano.