escludere le conseguenze della paralizzazione delle sue principali linee commerciali, ciò non pertanto queste conseguenze potrebbero sempre risolversi in un grande disastro. Ciò che per tutte le altre nazioni, non esclusa la Francia, non rappresenterebbe che un danno più o meno grave, costituirebbe invece per l’Inghilterra una questione vitale, mentre molte altre offese insignificanti per essa possono costituire minaccie gravissime per altre nazioni. La graduazione delle offese relative è quindi un problema che deve essere risolto caso per caso a seconda delle speciali condizioni degli Stati. Per l’Italia potrebbe stabilirsi la seguente classifica: 1.° Bombardamento delle grandi città indifese; 2.° Distruzione delle linee ferroviarie e delle grandi industrie scaglionate lungo la costiera; 3.0 Attacco ed espugnazione delle piazze da guerra; 4.0 Distruzione o paralizzazione del commercio. La distruzione del commercio, data la scarsa importanza di colonie o mercati soggetti a protezionismo italiano, si riduce a limitata menomazione del naviglio mercantile ed ai danni indiretti che ne risentirebbero temporanemente molte nostre industrie, ma queste menomazioni e questi danni non potrebbero mai costituire un pericolo della nostra esistenza e, quando fossero adottati provvedimenti riguardanti il carbone, il frumento e le stazioni di rifugio per il naviglio incapace di rappresentare una qualsiasi utilità militare, le conseguenze della guerra non sarebbero, per tale riguardo, troppo deleterie. L’espugnazione delle piazze da guerra rappresenta già un’offesa relativa di qualche importanza, quando essa potesse influire, come nel caso della Spezia, o Venezia sulle grandi