IL RE DEGLI ALBANESI Ministri conducevano al Parlamento, aveva tirato un colpo di rivoltella mirando deciso, alla distanza di un metro, alla testa del futuro Re; fallita la mira, aveva tirati ancora due colpi. Soltanto il coraggio salva da sicura morte. Al primo colpo A. Zogu era balzato in avanti, contro l’aggressore, acutamente fissandolo, e aveva messo mano alla rivoltella che portava alla sinistra : il balzo in avanti e il movimento per trarre la rivoltella dal fodero erano bastati a rendere non mortali i colpi che avrebbero dovuto abbattere l’Uomo destinato a salvare il suo Popolo dall’anarchia. Il sicario, vista la vittima in piedi con la rivoltella in pugno, si precipitò in un gabinetto che aveva alle spalle e si sottrasse a sicura, immediata morte. L’Assemblea rumoreggiava e si eccitava al fragore di altri colpi di rivoltella che, fuori della sala, venivano scambiati tra un gendarme personale del Presidente e l’attentatore, il quale continuava a sparare ciecamente dall’interno del suo ignobile rifugio. Tutti nell’Assemblea avevano la rivoltella in pugno, sul volto di molti era diffuso un pallore mortale, che non era di paura: un attimo ancora, e forse sarebbe avvenuto il massacro tremendo tra gli eletti dalla nazione, e l’Albania sarebbe allora definitivamente caduta per non rialzarsi mai più. Ma ecco A. Zogu, impassibile, 86