IL RE DEGLI ALBANESI quelle giubbe nere che vestono gli Albanesi sin dal 1467 in segno di lutto per la morte del grande predecessore Giorgio Castriota Skanderbeg. Ma Egli dovette ritirarsi dalla lotta. Un corriere della vigile Madre Lo informava che un grande pericolo minacciava il Mati, il nido del-l’Aquilotto. Egli allora si sganciò dal nemico con grande abilità e, a rapide marcie forzate, tornò nel proprio Principato. Ivi, con grande acume di uomo politico e di soldato, arringò i capi e i notabili dicendo loro: « L’Impero Turco si dissolve, anzi non è più. La nostra Patria ha, da una parte, la luminosa visione della libertà e della indipendenza, dall’altra è minacciata dal tremendo pericolo di una spartizione e quindi di nuova schiavitù. Noi speriamo che la giustizia internazionale non ci abbandonerà, ma anzitutto e su di tutto dobbiamo avere fiducia nelle nostre armi e nella nostra volontà di vincere o di morire. Data l’attuale situazione, cosi incerta e gravida di pericoli, dato che vi è dispersione di forze e che ci mancano collegamenti tra le varie zone del nostro Paese, non v’è altro da fare che attendere sui nostri valichi e respingere qualsiasi tentativo di invasione da qualunque parte esso venga. Da queste montagne vigileremo sull’indipendenza di tutta la Nazione! ». 34