POLITICA INTERNA zientemente di poter essere ammessi negli uffici per il disbrigo delle loro pratiche. Li interroga uno dopo l’altro e la sua attenzione si ferma su una povera donna, che tiene stretto al seno un bambino. La invita a seguirlo su, negli uffici. Ma la donna è spinta verso di Lui da un sentimento purissimo di simpatia affettuosa e non vuole che al gentile giovane presente accada qualche spiacevole incidente e gli dice con accento accorato di preghiera e nel linguaggio semplice delle tradizioni albanesi : « No, non tu mi devi accompagnare, perché ti si chiuderà la porta in faccia e ti si scaccerà. Non tu... Ma fammi accompagnare da questo qui e vedrai che tutto andrà bene con lui... ». E cosi dicendo, indica un sergente della gendarmeria che Lo accompagna con una grossa borsa sotto il braccio. Egli sorride, le dice in tono che non ammette repliche : « Vieni con me » e sale negli uffici. Lo scatto su l’attenti dei gendarmi di servizio, il precipitoso sorgere in piedi dei funzionari allarmano la buona donna, che tira dolcemente per la giacca il suo protettore e spinge energicamente in avanti il sergente. Per essa la potenza efficiente è nell’uniforme del sottufficiale, mentre interpreta tutto il resto come atti di protesta contro una intrusione. 147