entre, sotto il peso di molteplici e gravi occupazioni mi affanno a dettare coscienziosamente queste pagine, non mi è facile rintracciare tra i libri e gli appunti il nome dello scrittore che proclama che « il popolo albanese è muto ». Purtroppo, verità incontrovertibile, per i cultori scrii della storia. Ed è perciò che noi di fronte alla storia abbiamo la responsabilità di fatti dei quali non abbiamo colpa; è perciò che larghe e profonde tracce del nostro contributo alla storia della civiltà del mondo sono quasi sparite; è perciò infine che, travolti da implacabile fato, perdemmo la civiltà, testimoniata da monumenti incancellabili e dalla letteratura popolare ancor viva e freschissima, anche se poco conosciuta. La struttura geografica — alte montagne e mare — ci isolò; la scarsezza di numero, in conflitto con le ambizioni di un’anima avventurosa, c indusse a negligere la lingua nostra per coltivare idiomi più diffusi, facendoci dimenticare la nostra origine. Soltanto una parte della nostra 31