IL RE DEGLI ALBANESI Allora fu pregato di recarsi a Scutari per conferire con Augusto Kral, che non voleva rassegnarsi alla tenacia del coraggioso patriotta e ne temeva l’influenza. Il duello fra l’astuto rappresentante dell’impe-rialismo austro-ungarico e l’irriducibile alfiere del nazionalismo albanese fu drammatico. Il primo si era trincerato nella formula che era indispensabile per l’avvenire dell’Albania una « collaborazione sincera » —- mentre il secondo opponeva invariabilmente che non potevano coesistere la sincerità e l’oppressione, poiché l’avocazione a sé, da parte degli Austriaci, dell’amministrazione interna non era compatibile con la sovranità di un popolo indipendente, che veniva ad essere spogliato dei suoi diritti di padrone della propria terra. Né valsero lusinghe e minacce; le prime venivano respinte sdegnosamente, mentre alle seconde l’immancabile risposta era un sorrisetto di garbato scherno. Allora Kral decise di espugnare la fortezza con un assedio di cortesie. Gli fece fare delle gite di piacere lungo la costa dalmata, ovunque facendolo accogliere con grandi onori. Fu in questo periodo ch’Egli volò in aeroplano per la prima volta, conservando ricordo vivissimo dell’umoristica paura di un alto 48