NOTA DELL’EDITORE forte si da essere inteso in alto e in basso, anche da chi non voleva o aveva interesse a non intendere. Per i moti del 1908 e del 1909 e per il rifiorire del nazionalismo balcanico, la Turchia, come impero europeo, comincia a vacillare; e per Terenzio Tocci è dunque il momento di lasciare la penna e di dar riposo alla voce: è il momento di agire. Si accorda con Ric-ciotti Garibaldi. Segretamente e pericolosamente piomba in Albania per costituirvi un Governo Provvisorio che prepari lo sbarco ai volontari garibaldini. Nel Montenegro trova Governo e popolo ostili alla indipendenza della sua Patria; passa allora per Kelmeni, per Shala, per Berisha, per Toplana: con marce notturne sulla neve, attraverso il rapido e vorticoso Drino, appare, inaspettato, in Mirdizia, a Fandi, nei dintorni di Oroshi. Ha intorno a sé una schiera di capi e di volontari votati a tutto. Nella Chiesa di Bisac presso Oroshi, raduna i bajra\tari mirditi, di Shala, di Shoshi, di Merturi, di Nikai, di Toplana, di Berisha e di altre località dell’alta Albania e della Montagna. Il Governo Provvisorio è costituito il 27 aprile 1911, a Ghimes. A Terenzio Tocci sono dati i più ampi poteri, perfino l’autorità di condannare a morte i colpevoli di reati contro le persone, contro le proprietà o contro il Governo Provvisorio. In realtà, più che di un Governo Provvisorio, si trattava di un Comitato rivoluzionario con poteri dittatoriali attribuiti al Tocci, ai fini di preparare Io sbarco dei Garibaldini e l’insurrezione totalitaria dell’Albania. Gli eventi sono noti: Giolitti, nel convincimento che r Albania avrebbe potuto raggiungere l’indipendenza non con un atto insurrezionale ma in conseguenza della imminente guerra italo-turca, non consente l’imbarco dei Garibaldini. Il Tocci, deluso, sebbene abbia ai suoi ordini soltanto poche centinaia di uomini malamente armati, attacca la guarnigione di Alessio per rifornirsi di armi, occupare poi S. Giovanni di Medua e tagliare al- 171