IL RE DEGLI ALBANESI messo in quarantena perché tutti, o quasi tutti, si ritengono nel dovere d’indovinare i superiori desideri, o di ricambiare i benefici ricevuti con l’ingratitudine. La mia convinzione ferma e profonda è che S. M. Zogu I è stato lungimirante, con un discernimento straordinario, geniale, prodigatogli dalla Divina Provvidenza perché popolazioni nobilissime ma impreparate alla vita politica ed insidiate da molti nemici, fossero riunite e irreggimentate dal suo pugno di ferro. Molte volte penso che se Egli avesse pòrto gli orecchi a tutti i consigli — forse cominciando da me, suo collaboratore della prima ora — probabilmente non avrebbe salvato il Paese, perché molto difficilmente sarebbe arrivato a dare il ritmo della normalità alla nostra Nazione; e divagando con le mie riflessioni, avvicinando e paragonando uomini e cose di un Paese piccolo e irrequieto, mancante di una letteratura profondamente educatrice e di una cultura politica e soggetto ad intrighi internazionali di una infernale tenebrosità, mi corazzo sempre più della tenace, incrollabile convinzione che Egli ha dovuto superare enormi difficoltà che avrebbero stritolato qualsiasi intelligenza normale! Il Suo intuito ha dovuto lottare — prima di salire sul Trono —- con la mentalità dell’amico 144