diti da Kabul e con navi da guerra all’esodo di quelli di Hodeida ed a reprimere i disordini a Creta, in Palestina, a Cipro, ad Alessandria, e nel Nicaragua. L’ausilio che le navi da guerra possono dare in tali circostanze non può essere valutato in rapporto al numero e alla grandezza delle loro artiglierie, ma dalla possibilità offerta al trasporto di truppe e a coprire, se necessario, il loro sbarco col tiro delle artiglierie leggere. Nella maggior parte dei casi, la nave da guerra è anche il mezzo più rapido per disporre di un contingente di uomini armati in numero, relativamente limitato, per quanto sufficiente per reprimere disordini, ma questo compito potrebbe anche essere disimpegnato da qualsiasi trasporto militare. Alcuni anni or sono un incrociatore inglese il cui armamento non raggiungeva quello di una nave mercantile armata e sul quale era stato imbarcato un distaccamento di fanteria di marina, fu impiegato nell’india occidentale e la fanteria di marina degli Stati Uniti disimpegno in varie occasioni servizi analoghi. Questi esempi confermano il vecchio detto che per mantenere l’ordine a terra « vale più un uomo che non un bombardamento da bordo ». Le navi del tipo predetto al servizio della pace, non sarebbero incompatibili con la formazione di una forza navale dato che la loro limitata efficienza non le renderebbe adatte all’impiego in guerra, neppure contro le più piccole navi mercantili armate. Si afferma che azioni navali con forze internazionali non potrebbero essere effettuate. Ciò non è esatto; le forze che bloccarono l’isola di Creta furono costituite da unità appartenenti alla Francia, all!’Italia, all’Inghilterra ed fella Russia. La (flotta che distrusse i Turchi a Navarrino era formata da navi inglesi, francesi e russe. Le navi impiegate nel Mediterraneo nella guerra del 1914-18, appartenevano a cinque Potenze: Italia - Francia - America , Giappone ed Inghilterra. Una cooperazione ed una coordinazione di mezzi e di azioni può essere realizzata più facilmente con una flotta che con un esercito, tuttavia anche nel caso di riunione di forze terrestri di varie nazioni si hanno esempi di efficaci azioni eseguite in cooperazione come quella dell’armata di Wellington a Waterloo che era costituita da truppe inglesi, belghe, hannoveriane ed olandesi. •E’ però evidente che, a parità nelle altre condizioni, una forza costituita da reparti di diverse nazionalità avrà sempre minore efficienza di quelita formata da reparti appartenenti ad una sola Potenza. 143