associate potrà essere diminuita se lo Stato trasgressore ottenesse un qualche successo militare, o l’accaparramento di rifornimenti od anche la cattura di una posizione isolata, poiché la pressione contro di esso rimarrebbe egualmente in azione finché il territorio eventualmente occupato non fosse stato totalmente evacuato. Tanto meno un attacco contro uno dei confederati avrebbe alcun effetto, se non quello di provocare la reazione di tutti gli Stati associati. La grande guerra non ci dà prove sufficienti per dimostrare che un boicottaggio economico possa avere effetto risolutivo. Le Potenze Centrali iniziarono la guerra senza alcun timore dell’isolamento; esse ritenevano di poter conseguire rapidamente una vittoria terrestre (I) e di avere accumulato tutte le riserve necessarie; inoltre contavano di ricevere dalle Potenze neutrali tutti i rifornimenti loro necessarii senza contravvenire alle Dichiarazioni del 1856 e 1909. Dichiarazioni che come è noto erano state ispirate ad un ipotetico sentimento di umanità. La possibilità che la sicurezza sia ottenuta a mezzo di un’azione collettiva non rientra nel campo militare o navale, ma è esclusiva-mente di natura politica. La sua realizzazione ammette a priori che vi sia l’intenzione o la volontà di adempiere al patto di Parigi, ma se questo patto non è che l’espressione di un amore platonico per la pace non potremmo sperare ch’esso possa offrire una soluzione al problema degli armamenti navali. « L’abate di St. Pierre » scrisse Federico il Grande, « mi ha mandato un eccellente trattato sui mezzi di restaurare la pace in Europa e sul modo di conservarla. La cosa è di facilissima attuazione, per realizzarla non mancano che il consenso di tutta l’Europa ed altre cose insignificanti ». L’ironia era ben giusta e le stesse considerazioni possono essere ripetute oggigiorno: il boicottaggio economico è di « facilissima attuazione » ma per la sua realizzazione occorre il consenso del mondo intero e una disponibilità di forze navali e terrestri. Per ottenere l’isolamento del trasgressore occorre inoltre un potere che abbia forma di « potere marittimo » per impedire l'illecito traffico marittimo e di « potere terrestre » per sbarrare le vie di comunicazione nei confini terrestri. (1) Sarà una lotta violenta ma breve: conto su una guerra di tre o quattro mesi al massimo ed ho basato la mia politica su tale assunto (Bethmann Hollweg a von Bulow nell’agosto 1914). 150