Il Mahan discutendo il problema del Potere Marittimo ( 1 ) affermò che il vantaggio di possedere una riserva nella lotta fra due avversar» di forze quasi equivalenti avrà sempre una grande importanza, ammenoché i nuovi mezzi di guerra non dessero la possibilità di addivenire rapidamente alla risoluzione del conflitto. Quando il Mahan espose questo concetto le guerre non avevano ancora dimostrato tale possibilità nè la lotta fra la Russia ed il Giappone portò nuovi elementi. La Russia benché sconfitta in Manciuria, non era stata annientata e avrebbe ancora potuto resistere se la volontà del suo popolo avesse ancora sostenuto i suoi governanti; il suo credito non era gravemente danneggiato, mentre il Giappone, benché vittorioso in terra ed in mare, era al limite delle sue risorse economiche (2). Un colpo decisivo per ottenere una risoluzione del conflitto non era stato inferto. Neanche la guerra del 1914 dette esempio di azioni risolutive. Se l’arma aerea potesse in avvenire obbligare un popolo alla resa, mediante la distruzione dei suoi centri demografici ed industriali, le guerre potrebbero effettivamente avere breve durata, ma questa previsione come molte altre ritenute egualmente sicure, non è accettabile e altrettanto infondato sarebbe oggi pensare ad una rapida risoluzione di un conflitto mediante una schiacciante vittoria in mare. E’ quindi presumibile che anche nel futuro si ripeteranno le fasi che hanno sempre caratterizzato le guerre sul mare, ossia dapprima si avrà una lotta per il predominio che non sarà generalmente risolutiva (3); poi, stabilitasi la superiorità di uno dei belligeranti, si avrà da parte dell’altro la guerra al traffico. Piccole unità o gruppi di unità attaccheranno con azioni sporadiche le vie di comunicazione marittime, mentre il nucleo principale cercherà di impedire che il nemico distacchi importanti forze per la difesa delle sue comunicazioni. La potenza superiore, per contrastare in modo efficace queste operazioni, dovrebbe disporre di una grande prevalenza di incrociatori e di squadriglie siluranti. E interessante rilevare la grande analogia esistente fra le considerazioni fatte dal Vauban nel 1706 e quelle esposte dallo Stato Maggiore Tedesco nel 1917. «Se non avessimo la vanità di possedere una grande flotta, che non potrà mai consentirci di raggiun- (1) The influence of sea power upon history, pag. 48 e seg. (2) E. CRAMOND: Lettura tenuta nell’« Istitute of Bankers» nell'aprile 1910. (3) Beacky Head (1690) - Malaga (1704) - Tolone (1744) - Minorca (1756) -Ushant (1778) - First of June (1794) - Round Island (1904) - Jutland (1916). 33