bisogna svalutare i mezzi di difesa che una nazione può impiegare per proteggere da attacchi aerei il suo traffico marittimo; tanto meno son poi da trascurare le conseguenze che i nuovi metodi di guerra potranno far sorgere se estesi al naviglio neutrale, qualora la libertà di azione che i sommergibili ebbero nel passato venisse estesa anche alla guerra aerea. Se le forze aeree avranno larghe possibilità di azione nei mari ristretti e sulle rotte obbligate da canali o bassifondi quali il Medi-terraneo, il canale della Manica ed il Baltico, vie maestre del traffico intemazionale, è però presumibile che le Potenze neutrali non consentiranno che questi mari siano dichiarati zone di guerra e pertanto occorrerebbe che gli aerei effettuassero il riconoscimento prima di procedere aH’affondamento di unità : riconoscimento che offrirà le difficoltà più grandi, per quanto la riunione delle navi in convogli possa essere un indice della loro nazionalità. Se la difesa di un convoglio contro un attacco aereo offre delle difficoltà, non è purtuttavia da ritenere che le rotte nei mari ristretti debbano considerarsi impraticabili; per quanto il mare visto sulle carte di navigazione sembri piccolo e per quanto grande possa apparire l’orizzonte visto da alta quota, non è certamente facile mantenere un servizio di esplorazione aerea a grande distanza dalle basi con un forte carico di bombe e, senza escludere che chi esercita il traffico possa subire delle perdite, non si può ammettere però che queste siano così forti da indurlo a desistere dall’affrontare il rischio. Se fosse concordato che le limitazioni imposte ai sommergibili debbono essere estese ad ogni altra specie di unità, l’attacco aereo nella forma predetta dovrebbe anch’esso essere escluso. In realtà debolezza di strutture o insufficiente tecnica non dovrebbero esimere un mezzo di guerra da limitazioni od obblighi che vincolano altri. Si potrebbe obiettare che l’illegalità non ha valore e che ogni nazione può agire secondo proprie vedute e che se un dato atto può apparire illegale ad una nazione, ciò non crea un legame per le altre alle quali lo stesso atto può sembrare vantaggioso. Ma non è facile liberarsi da una accusa di illegalità ed è massima di guerra che ogni atto illegale giustifica una rappresaglia. Coloro che considerano illegale l’attacco alle navi mercantili disarmate dovranno preavvisare coloro che non hanno eguali vedute, che si ritengono liberi di adottare rappresaglie; e se ciò nonostante le navi mercantili verranno impunemente bombardate e i loro passeg- 85